INZAGHI rivela: "L'estate scorsa potevo andare via, ma LOTITO mi ha bloccato e ora mi sto prendendo delle belle soddisfazioni"

Pubblicato 
martedì, 29/04/2014
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO - Il salto dagli Allievi alla Primavera non lo ha condizionato: Simone INZAGHI ha continuato a macinare gioco e risultati anche con la massima selezione giovanile, quella che precede la Prima squadra. Un rendimento che non è passato inosservato alla dirigenza della LAZIO che più volte ha speso belle parole nei suoi confronti. Ora tocca a lui ringraziare e lo fa attraverso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, dove è stato coinvolto anche il fratello Filippo. Ecco i passaggi fondamentali relativi al tecnico biancoceleste:

E’ difficile capire se un ragazzo è pronto per la A?
 "Keita l’anno scorso era già un fuori categoria. Non tutti hanno gli stessi percorsi. Io e Pippo abbiamo fatto la carriera per gradi. Noi abbiamo fatto la gavetta".

Qual è il vostro modulo?
"Il 4-3-3 di Simeone. Ho giocato con lui alla Lazio e si vedeva già che sarebbe diventato un allenatore. Trasmette grande carica. Glielo ripetevo sempre: ‘Farai strada’. Il suo Atletico ha meno qualità di Real e Barcellona, però lui sta facendo la differenza. Al di là dei moduli conta quello che trasmetti. In 3 anni ho giocato quasi sempre con il 4-3-3, solo una stagione con il 4-3-1-2".

Simone, anche la sua storia è legata soprattutto a una società, la Lazio, e a giugno, nonostante alcune tentazioni, ha scelto di restare.
"Quattro anni fa Lotito e Tare mi hanno detto: ‘Devi cominciare ad allenare’. Certo, me l’hanno fatta sudare perché per arrivare in Primavera ho dovuto cominciare dagli Allievi Regionali e perdere una sola partita in tre anni e mezzo… Tre anni fa Lotito mi aveva offerto di andare alla Salernitana, ma non mi sentivo pronto. Quest’estate poi avevo avuto delle offerte, ma Lotito mi ha bloccato. Sono rimasto, a gennaio sono passato in Primavera (Bollini è diventato il vice di Reja, ndr), e ho vinto subito la Coppa Italia, che a Roma mancava da 35 anni. Il giorno del derby c’erano 5-6 mila persone, siamo molto seguiti. Mi sto prendendo delle belle soddisfazioni".

Dopo il percorso fatto con i giovani pensate che il vostro periodo di apprendistato sia concluso? Vi sentite pronti per i grandi?
"La gavetta è importante, hai la fortuna di poter sbagliare. L’estate scorsa potevo andare via e non l’ho fatto, so che qui alla Lazio mi stimano, cerchiamo di finire la stagione nel migliore dei modi, poi ci penseremo".

Ci sono ragazzi che vi aspettate di vedere in A?
"Crecco, Minala e Keita hanno già esordito, mi auguro che i prossimi siano Lombardi, Filippini e Pollace".

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