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UNO SGUARDO ALLA SERIE A: “Il buono, il brutto e il cattivo” di Marco Piccari

Il telecronista Mediaset analizza l’ultima giornata di campionato soffermandosi sui tre momenti più salienti…

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IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO – Nuova puntata della rubrica “Il buono, il brutto e il cattivo”,dove il telecronista Mediaset Marco Piccari, in esclusiva per Lazionews.eu, si sofferma sui tre personaggi che più hanno caratterizzato l’ultimo turno di campionato. Ecco i protagonisti della 12° giornata:

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Il buono: Ljajic
Gli schiaffoni di Delio Rossi sono lontani, anzi lontanissimi. Però, forse, quella durezza ha fatto bene ad Adem che adesso è cresciuto. Pur giocando poco il suo talento lievita e il ragazzo da ribelle e imprevedibile è diventato buono ed efficace. A dire il vero qualche volta scalpita e magari si lascia andare con qualche parola di troppo, ma in campo si sta esprimendo a ottimi livelli. 4 gol in campionato, come Destro e quindi capocannoniere della Roma. 2 reti nelle ultime due partite ed entrambi di pregevole fattura e poi con lui in campo dal primo minuto la Roma ha ottenuto 6 vittorie e 1 pareggio. Il ragazzo porta anche bene. Adem Ljajic chiede spazio e lo fa a suon di prestazioni positive, gli schiaffoni sono un lontano ricordo ma nella vita bastone e carota non hanno mai fatto male a nessuno. Anzi…

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Il cattivo: Juventus

Questa Juve è veramente cattiva. L’allenatore Max Allegri taglia ogni legame con Conte, abbandona il 3-5-2 e passa al 4-3-2-1 e il prodotto è sempre lo stesso: 3 vittorie, 13 gol fatti, 2 reti subite. Non solo ma questa Juve sembra più forte e divertente di quella di Conte. Una macchina da guerra che non conosce ostacoli, contro la Lazio ha aspettato 25’ per tirare fuori tutta la rabbia agonistica per stritolare i biancocelesti. Dopo il vantaggio di Pogba i ragazzi di Allegri sono sembrati indiavolati. Il tecnico in panchina gridava e loro attaccavano. In quel momento la Juve sembrava un pugile con gli occhi da tigre, un pugile che cercava il proprio avversario per sferrare il colpo del KO. 15’ di fuoco dove la Lazio era in balia di un gruppo di assatanati. Impressionate squadra che unisce rabbia, tecnica e tattica. Un mix perfetto, una miscela per vincere.

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Il brutto: Mauro
Il Napoli pareggia 3-3 con il Cagliari e a fine partita l’opinionista Massimo Mauro attacca Zeman con la solita storia della difesa e dei gol subiti. La risposta del boemo non tarda ad arrivare: “L’importante è segnare un gol più dell’avversario.” Questa è la filosofia di Zeman prendere o lasciare, è inutile fare sempre la stessa domanda. Le sue squadre giocano e giocheranno sempre così, per lui il calcio è divertimento, le vittorie sono un aspetto secondario. Qualcuno gli riproverà sempre di non aver vinto nulla, però molti ricordano le sue squadre per la grande bellezza del gioco. Del resto sono passati anni e ancora si ricorda l’Olanda anni ’70 che non ha mai vinto. Il grande Cruyff, ricordando la sua Olanda, ha detto: “La leggenda può trarre linfa anche da una sconfitta soprattutto se giochi bene e se lasci un buon sapore in bocca ai tifosi, il bel calcio perdura nella memoria.” Ecco il bel calcio lo ricorderemo sempre, le polemiche meno. Quindi grazie a “Profeti e Maestri”.

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