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LAZIO-BAYER. LA MOVIOLA. Direzione controversa per Eriksson: per metà ‘hawk eye’, per metà… talpa!

La squadra svedese di arbitri ha commesso diversi errori ma anche molte decisioni corrette e non semplici…

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La MOVIOLA a cura di Lazionews.eu – Fin dai primi minuti è chiaro l’intento di lasciar correre il più possibile, anche alcune situazioni controverse. Al 4′ c’è un fallo di Kiessling su Berisha in uscita: il contrasto irregolare sembra netto, non per lo svedese. Al 5′ rischia molto Papadopoulos che frena la corsa di Klose disinteressandosi del pallone: Erikssen non estrae il cartellino giallo, che poteva starci tutto. Al 20′ arriva la prima ammonizione della gara ed è agli indirizzi di Kiessling, che sgomita decisamente troppo su Biglia. Qui vede molto bene l’arbitro, decisione corretta. Il match è godibile, i tedeschi prendono campo dopo un bell’inizio della squadra di Pioli, ma i ritmi diminuiscono. Al 32′ ammonito Leno per perdita di tempo. Giallo che dovrebbe essere sventolato anche a Papadopoulos che allarga spassionatamente il braccio per tagliare la strada a Felipe Anderson. Ma anche qui il 5 delle ‘Aspirine’ viene graziato. Sul taccuino dei cattivi ci finisce Wendell per un fallaccio su Onazi in scivolata (e in ritardo): il cartellino in questo caso è arancione. Al 44′ altro fallo del brasiliano Wendell del Bayer, stavolta su Anderson che lo aveva saltato: rischia tantissimo il secondo giallo.

IL SECONDO TEMPO – La ripresa si apre col botto, con un’occasione incredibile per Keita che non riesce a calciare bene in porta. La Lazio protesta per un presunto fallo di Leno in area, ma Eriksson lascia correre: l’impressione è che sia la scelta giusta. Sulla ripatenza Bayer fallaccio a gamba tesissima di Mauricio su Bellarabi: intervento all’altezza del volto pericoloso, l’arbitro estrae il giallo nella furia tedesca. Da qui si scalda la partita, Eriksson è chiamato a placare gli animi. Al 69′ si prende una bella responsabilità il guardalinee di Eriksson: bell’azione dei tedeschi che porta al tiro a rete Calhanoglu. Il numero 10 batte Berisha ed esulta ma dopo qualche secondo il gol viene annullato: a sfiorare per ultimo il pallone è Kiessling che secondo la terna svedese era oltre l’ultimo difensore laziale. Neanche i replay chiariscono del tutto l’arcano, ma da un’immagine posteriore sembra che in effetti il bomber tedesco fosse oltre de Vrij. Chiamata difficilissima. Poi occasionissima per Keita sull’assist di Anderson che tiene in campo il pallone in qualche modo: anche qui bravo il guardalinee.

SVOLTA – All’80’ arriva il gol che non ti aspetti, quello della Lazio, che stava soffrendo maledettamente: azione personale in velocità stupenda del talento spagnolo. Poco più tardi proteste veementi dei biancocelesti per un fallo di Papadopoulos sullo stesso Keita, involato verso Leno. Il greco trattiene l’avversario senza fronzoli, il cartellino è netto ma Pioli e la Lazio chiedono il rosso diretto per ultimo uomo. Eriksson estrae il giallo, decisione che appare corretta perché un difensore stava rimontando e Leno era in uscita. Quello che balza agli occhi però è che l’ammonizione per Papadopoulos doveva arrivare già nel primo tempo, questo sarebbe stato il secondo. Alla fine la Lazio tiene e porta a casa un 1-0 incredibilmente sofferto.

IL VOTO – Match dalle mille difficoltà per la squadra svedese di arbitri, contestatissimo dalla controparte biancoceleste. Il motivo è il poco fischiare nel primo tempo e soprattutto un doppio cartellino giallo che in effetti Wendell meriterebbe tutto. Idem per Papadopoulos nel secondo tempo, che viene ammonito quando però almeno un giallo sul groppone doveva già averlo. Di tutt’altro tenore il resto della gara, con i guardalinee sempre attentissimi e lo stesso Erikssen concentrato, spesso mettendo in mostra un occhio da falco. In particolare sul gol annullato al Bayer la responsabilità che si carica l’assistente è capitale, ma la scelta è vincente. Nel complesso direzione controversa, le mancate espulsioni sono pacchiane, la vista in questo caso è stata da talpa, ma sono molte anche le decisioni corrette. Alla fine il voto in pagella per Erikssen è di 5,5, i due rossi sono fin troppo evidenti e nell’economia della valutazione pesano di più.

Francesco Iucca
TWITTER: @francescoiucca 

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