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PEPE REINA LAZIO - Dopo qualche esitazione iniziale e la forte delusione legata al mancato arrivo di David Silva, la Lazio piazza il suo primo grande colpo della sessione di mercato 2020-2021: è il 25 agosto.

Simone Inzaghi chiedeva a gran voce un uomo esperto per far fare il salto di qualità alla sua rosa e la società lo ha subito accontentato: arriva Pepe Reina. Il portiere spagnolo ha deciso di sposare il progetto biancoceleste.

La carriera di Pepe Reina

I primi passi al Barcellona e l'approdo al Villarreal

La lunghissima carriera di Reina ha preso il via coi colori blaugrana del Barcellona. Figlio d'arte di Miguel Reina, altro leggendario portiere del Barça, dopo aver superato brillantemente tutti gli step del settore giovanile fa il suo esordio nella Liga il 2 dicembre del 2000 a soli 18 anni. La sua permanenza al Camp Nou alterna periodi buoni, che gli valgono anche la prima presenza in Champions, a periodi meno buoni dovuti all'etichetta di "raccomandato" che qualcuno, senza non poca malizia, gli stampò sulla schiena.

Nell'estate del 2002 il Barcellona prese il portiere tedesco Robert Enke e disse a Reina, senza tanti giri di parole, di trovarsi un'altra squadra. La storia darà clamorosamente torto al club catalano. Le vicende del calciomercato dell'estate 2002 spinsero il Barcellona a girare in prestito l'estremo difensore al Villareal.

Nel 2004 il trasferimento divenne definitivo e Reina iniziò a mostrare al mondo le sue enormi qualità tra i pali. Il Villarreal di quegli anni vantava gente del calibro di Diego Forlan e Romàn Riquelme oltre che l'ex Lazio, Sorin, ma l'apporto tecnico più importante arrivò proprio da Pepe che grazie ai 7 rigori neutralizzati su 9 portò il "Sottomarino Giallo" a una storica qualificazione in Champions League.

Da quel momento in poi la sua carriera prese il decollo e nel maggio del 2005 Rafa Benitez, al tempo head coach del Liverpool, bussò alla sua porta per portarlo a difendere i pali dei Reds in uno dei luoghi sacri del calcio inglese: Anfield Road.

L'approdo al Livepool

L'approdo di Reina al Liverpool ce lo racconta lui stesso nella sua autobiografia. Il portiere dice: "Il giorno della finale di Champions tra Reds e Milan vinta dai miei nuovi compagni, mancava solo una persona ai festeggiamenti. Io. Ero già stato venduto dal Villarreal perciò appartenevo già a tutti gli effetti al club di Benitez, ma l'annuncio venne dato soltanto a luglio e quella sera rimasi a guardare quella rimonta meravigliosa seduto sul mio divano con una birra come unica compagna".

Poco male, visto che durante la sua esperienza inglese si consacrò come uno dei migliori portieri al mondo. In 8 anni vinse per ben 2 volte il "Guanto D'Oro", una Community Shield, una Coppa di Lega e una Coppa d'Inghilterra.

Pepe Reina e la Spagna: le convocazioni in Nazionale

Le straordinarie prestazioni in Premier convinsero i CT della Spagna a inserirlo nella lista dei calciatori per Euro 2008 e del Mondiale sudafricano del 2010. La sfortuna di Reina è stata quella di essere contemporaneo di Iker Casillias, titolarissimo con la Roja, ma nonostante la panchina l'ex portiere della Lazio si laureò Campione D'Europa e Campione del Mondo con le Furie Rosse. Dopo 285 presenze nel Liverpool, numerosi trofei nazionali, e l'ingresso nella storia con la Spagna, per José Manuel al secolo Pepe si spalancarono le porte della Serie A.

Vedi Napoli e poi...

In una recente intervista, alla domanda: "Qual è stata l'esperienza calcistica che hai preferito in assoluto?", Reina ha risposto: "Napoli, senza dubbio!". Nel 2013, infatti, De Laurentis scelse di portare lo spagnolo al San Paolo dopo aver ingaggiato proprio Rafael Benitez come tecnico.

L'estremo difensore, dunque, ritrovò l'allenatore che lo consacrò a livello internazionale. La prima stagione ai piedi del Vesuvio si concluse con il trionfo del Napoli in Coppa Italia ai danni della Fiorentina, ma al termine del campionato arrivò l'inaspettato trasferimento a titolo definitivo al Bayern Monaco come vice Neuer.

Anche in Germania, buona la prima. Infatti dopo una sola stagione Reina si aggiudicò la Bundesliga prima di fare il suo ritorno ancora in Italia, ancora al Napoli. La sua leadership spinse i partenopei fino al secondo posto in Serie A, ma questo non bastò agli azzurri per spezzare il dominio della Juventus. L'esperienza napoletana fu, per ammissione dello stesso calciatore, una seconda giovinezza sportiva, dunque per lui il detto si trasformò in "vedi Napoli e poi rinasci".

Il rapporto con i social

In un'epoca dominata dal bon ton virtuale, Pepe Reina ha dimostrato di non essere il classico personaggio tutto sorrisi e foto da settimanale di gossip. L'ex numero 1 di Napoli, Liverpool e Lazio, infatti, ha spesso affidato ai social i suoi pensieri più profondi e questo gli è valso nel corso degli anni qualche attrito e qualche accusa infamante di troppo. Negli ultimi mesi, il calciatore è stato coinvolto in una querelle con un rapper spagnolo che senza mezzi termini gli ha dato del fascista.

Motivo dell'accusa: Reina ha appoggiato, via Twitter, una manifestazione di piazza organizzata da un piccolo partitino di destra. Dopo l'episodio è stato sottoposto a linciaggio mediatico, oltre ad aver ricevuto una tirata d'orecchie dall'Aston Villa, club con cui ha giocato fino al termine di questa stagione.

Una curiosità particolare su Reina: quella strana mania per il pieno...

L'ex portiere della Lazio ha un profilo complesso e affascinante. Reina infatti è un uomo molto scaramantico. Grazie a piccoli rituali pre gara riesce a prendere la giusta concentrazione per affrontare al meglio il match. Il ventaglio di gesti ricorrenti va da i due saltelli sulla gamba destra prima di posare il pugno sul petto dei 4 difensori a partire dal terzino sinistro, fino al pieno di benzina nelle ore che precedono la partita.

Prima di recarsi allo stadio, Reina si ferma al distributore e fa rifornimento di carburante anche se il serbatoio è quasi colmo.

La famiglia, la moglie e un altro rito scaramantico...

Ma il rito più importante riguarda la sua vita di coppia. Lui stesso ha dichiarato: "Prima del fischio di inizio guardo verso le tribune per cercare mia moglie. Quando la trovo possiamo iniziare".