DI PADRE IN FIGLIO. Il direttore artistico Argentini: “Il pubblico ha risposto bene nonostante la delusione ancora fresca per Lazio-Inter“

Pubblicato 
martedì, 05/06/2018
Di
Redazione
Tempo di lettura: 2 minuti

DI PADRE IN FIGLIO FABIO ARGENTINI LAZIO- Una serata perfettamente riuscita quella di Di Padre in Figlio tenutasi ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma. Condotta da Pino Insegno e Manila Nazzaro, le vecchie glorie e quelle attuali della Lazio sono state protagoniste dell’evento commemorativo. Soddisfatto anche il direttore artistico Fabio Argentini il quale, a ‘La Repubblica’, ha commentato così l’evento: “È stato sicuramente un buon risultato, il pubblico ha risposto bene nonostante la delusione ancora fresca per Lazio-Inter. L’obiettivo era creare una festa interamente dedicata alla lazialità, che come sempre fa rima con emozioni forti”.

EMOZIONI - “Ci sono stati tanti momenti emozionanti dietro le quinte. Come ad esempio le lacrime di Bruno Giordano, guardando il suo video introduttivo prima di entrare in campo, oppure quelle di Pino Wilson, quando sui maxischermi è stata proiettata la clip dedicata a Tommaso Maestrelli. Un altro episodio che mi ha colpito particolarmente è stato quello di Riccardo Cucchi, che dopo aver finito il suo intervento sul terreno di gioco (in cui ha ripetuto la radiocronaca con la quale nel 2000 annunciò su RadioRai la vittoria del secondo scudetto della storia della Lazio, ndr) non ha voluto ricevere ringraziamenti, dicendo che in realtà era lui che ringraziava noi, perché gli avevamo regalato una serata come quelle che viveva da bambino, quando andava allo stadio per seguire la sua squadra del cuore.

IL RICORDO DI SANDRI E PAPARELLI - E il suo è stato solo una dei tanti riferimenti al passato: avevamo molte date da ricordare, come il decennale della morte di Gabriele Sandri e il quarantennale, in cui entreremo tra poco, di quella di Vincenzo Paparelli. Per questo abbiamo pensato di far scendere dall’alto i paracadutisti con un bandierone che volutamente metteva l’aquila al centro e i loro volti ai fianchi. L’autore del disegno è stato come sempre Massimo Disegnello, cioè colui che realizza tutte le scenografie della Lazio”.

OLYMPIA - “Lo abbiamo voluto celebrare in maniera del tutto diversa, dando corpo e senso al simbolo della Lazio. Un video introduttivo di Zandera ha raccontato proprio l’aquila, che ha fatto il suo ingresso scortata da un aquilifero, proprio come nella scenografia della Curva Nord del 26 maggio 2013. E poi c’è stato il gesto del falconiere Bernabé, che ha simboleggiato un ideale passaggio di testimone (di padre in figlio, appunto), con il fidanzato della figlia, che ha esordito come falconiere in uno stadio di calcio”.

LA PARTITA LAZIO - WEST HAM - “Un’amicizia nata molto tempo fa. Esisteva grossa stima da parte degli Hammers nei confronti dei sostenitori della Lazio, così hanno cominciato a venire a qualche partita importante allo Stadio Olimpico. Da quel momento è iniziato uno ‘scambio’ graduale, che ad esempio ha portato tifosi laziali ad assistere al derby tra West Ham e Millwall. Gli inglesi venuti a Roma per l’occasione sono stati tutto il tempo insieme a quelli italiani, con tanto di scambi di bandiere e cori unificati. Essere tifosi di questo club significa essere particolari, diversi dagli altri. Per noi conta la storia, la tradizione, il simbolo. E quella di “Di padre in figlio” è stata davvero una serata di lazialità, un qualcosa che solo chi tifa per questa squadra può capire”.

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