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FACCIA A FACCIA. Acerbi contro de Vrij: una sfida tra presente e passato

FACCIA A FACCIA INTER LAZIO – Una gara particolare quella che si giocherà lunedì sera all’Olimpico…

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FACCIA A FACCIA LAZIO INTER – Una gara particolare quella che si giocherà lunedì sera all’Olimpico: per la prima volta, dopo la sconfitta che è valsa la mancata qualificazione in Champions, la Lazio affronterà l’Inter. La sfida sarà particolare per i tifosi così come per i calciatori in campo che hanno giocato l’ultima partita dello scorso campionato, e in particolare per de Vrij. Il difensore olandese per la prima volta sfiderà la sua ex squadra, quella nella quale ha giocato ben 4 anni, e davanti a sé troverà il suo sostituto, Francesco Acerbi. Sembrava impossibile per la Lazio sostituire de Vrij, eppure, con uno sforzo economico non indifferente per le casse di Lotito, soprattutto per un 30enne, a Roma è arrivato l’ex Sassuolo. Ma quali sono le differenze dei due difensori che lunedì sera si scontreranno all’Olimpico?

ACERBI – 192 cm per 88 kg: Francesco Acerbi fa proprio della fisicità una delle sue armi più affilate. L’ex Sassuolo è mancino: il suo è un piede preciso che gli permette anche di impostare il gioco in modo ottimale. Al numero 33 non mancano certo intelligenza e brillantezza nel passaggio: questo fa sì che spesso Acerbi si sposti in avanti e spinga la manovra. Questo fa dell’ex neroverde un giocatore dinamico e utile anche in fase offensiva. Il difensore sfrutta inoltre molto bene la sua altezza sui calci piazzati, e non è raro che trovi il gol.

DE VRIJ – Classe ’92, de Vrij è molto abile nella capacità di leggere la manovra avversaria e di anticipare gli attaccanti. La sua forza non è certo la potenza, ma la tecnica. Proprio grazie alle sue doti tecniche, l’olandese ha ottime capacità di distribuzione del pallone e impostazione del gioco. Non bisogna però dimenticare anche le ottime abilità dell’ex Lazio nella marcatura.

ACERBI E DE VRIJ – Caratteristiche diverse, storie diverse ma soprattutto legami diversi con la Lazio. Se l’olandese ha visto l’esperienza in biancoceleste come un trampolino di lancio, per Acerbi la maglia con l’aquila sul petto è tutt’altro: è un punto di arrivo, la grande occasione per diventare definitivamente grande. Allora, che sfida sia.

Josephine Carinci

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