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Due Nord unite. Rispetto, lealtà e stima: il gemellaggio tra Inter e Lazio (FOTO)

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Pubblicato il 29/01

GEMELLAGGIO TIFOSI INTER LAZIO – “Le due più grandi città. I loro due più grandi club. Le due più grandi curve”. Con questo adesivo la Curva Nord della Lazio ha voluto celebrare il ventennale del gemellaggio con i tifosi interisti. Un’alleanza nata a cavallo degli anni ’80 e ’90, per rispondere a quella tra Milan e Roma. Un’amicizia vera, basata su valori importanti. Ideologici. Che trascende dal campo e dai risultati sportivi. Va ben oltre. Ha vissuto alti e bassi, perchè è inevitabile che tutti vogliano vedere trionfare la propria squadra. A maggior ragione se in palio c’è una Coppa Uefa (1997, Monaco), uno Scudetto (2002, Olimpico) o una Coppa Italia (2009, Pechino). In campo i giocatori si sono sempre dati battaglia, mentre sugli spalti i tifosi hanno fatto tutt’altro. Hanno tifato, gioito e pianto. Sempre nel massimo rispetto, sempre con la massima lealtà.

NEL NOME DI GABBO – Il rapporto tra le due curve si è consolidato dopo la scomparsa di Gabriele Sandri. Quel giorno – l’11 novembre 2007 – la Lazio avrebbe dovuto giocare proprio a Milano contro l’Inter. La vicenda sconvolge l’Italia, non solo quella calcistica. Unisce le tifoserie, specie quella biancoceleste e nerazzurra. Celebre e spettacolare la coreografia interista nel 2009. “Gabriele sarai sempre con noi”. Una scritta gigantesca, su tutta la curva. Un momento magnifico, un attestato d’affetto incredibile. “È stato bellissimo”, il commento del fratello Cristiano Sandri. Papà Giorgio, invece, viene anche ospitato nel settore più caldo di San Siro: “Amici interisti della Curva Nord, decidere di essere oggi qui in mezzo a voi è stato naturale – scrive in una lettera – Vi voglio ringraziare per gli striscioni e i cori che da oltre 2 anni scandite puntualmente per ricordare Gabriele. Siete voi i veri Campioni d’Italia“.

CRITICHE – Sono anni che viene protetto questo gemellaggio, uno dei più duraturi del nostro paese. Coltivato giorno dopo giorno. Difeso partita dopo partita. Eppure non è tutto rose e fiori. Soprattutto nella Capitale, dove molti sono contrari e si interrogano sul motivo: “Perchè quest’amicizia?”. O ancora: “È arrivato il momento di finirla“. Il legame che unisce la Nord romana e quella milanese sembra però essere più forte di tutte le critiche. Non se ne cura. Prosegue avanti. “A Roma solo la Lazio”, si sente gridare dalle sciarpe nerazzurre. “Olè olè olè Inter”, rispondono dall’altra parte. Succede sempre così. Come quando si saluta un amico. Una stretta di mano. Semplice e vera. Martedì sera i laziali verranno ospitati a San Siro. In palio c’è la semifinale di Coppa Italia. Un obiettivo importante. E allora? Che in campo vinca chi merita. Sugli spalti invece i migliori hanno già vinto. Insieme.

Riccardo Caponetti

Lo striscione esposto nel dicembre nel 2015: “Bentornati laziali”

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