Lazio, Diaconale: "In Italia le proteste di alcuni vengono ascoltate, quelle di altri diventano controproducenti"

Pubblicato 
mercoledì, 17/04/2019
Di
Redazione Lazionews.eu
Tempo di lettura: 2 minuti

LAZIO INTERVISTA DIACONALE - Torna a parlare Arturo Diaconale dopo i fatti accaduti nel post-partita di Milan-Lazio. Il portavoce biancoceleste, intervenuto anche ieri al margine della conferenza stampa di Inzaghi, ha parlato ad ElleRadio del momento che sta attraversando la squadra capitolina.

CASO KESSIE'-BAKAYOKO - Gli sviluppi di Milan-Lazio sono ormai fin troppo noti, il risultato è stato assolutamente ingiusto e la tensione sfociata in campo ha portato ai fatti di fine partita. Una maglia scambiata amichevolmente è stata ostentata come fosse un trofeo di guerra facendo scaturire una situazione offensiva e inaccettabile. Il Giudice Sportivo ha chiuso tutte le polemiche tranne quella relativa al comportamento di Kessie e Bakayoko, attendiamo il giudizio della Procura Federale.”

MOMENTO LAZIO - La posizione della squadra è quella di raggiungere i traguardi prefissati, cioè il quarto posto e la Coppa Italia. Non rinunciamo a nulla, oggi c’è una partita importante con l’Udinese, sabato un’altra contro il Chievo altrettanto decisiva. Vincerle significherebbe essere in corsa per la Champions League. Poi ci sarà il ritorno di Coppa contro il Milan che dovrà essere depurato da tutto ciò che è accaduto in campionato: non dovremo cadere in provocazioni controproducenti e la Società chiede un atteggiamento responsabile, pur solidarizzando in pieno col senso di rivalsa dei tifosi che hanno visto atteggiamenti irrispettosi verso la Lazio. Il calcio non è guerra, è gioco ed è sciocco e grave compiere certi gesti, mancare di rispetto a una maglia esibendola come un trofeo in un rito tribale.”

ARBITRI - "La linea della Lazio da qui al 26 maggio sarà una linea di responsabilità. Ci siamo accorti che nella scorsa stagione un certo tipo di proteste, a partire da quella post Lazio-Torino arbitrata da Giacomelli, portò al rifiuto del gagliardetto da parte di un arbitro. In Italia le proteste di alcuni vengono ascoltate, quelle di altri diventano controproducenti. Giochiamocela sul campo, anche se l’impressione è che nel calcio esistano sempre due pesi e due misure.”

LEIVA - "È difficile fare chiarezza sul post-partita di Milan - Lazio, è avvenuto di tutto in maniera molto concitata. Rispetto a quanto registrato degli ispettori i dirigenti della Lazio non si sono accorti di nulla. Lucas Leiva è una persona civilissima ed ha escluso di aver insultato in quella maniera il dirigente milanista. Allo stesso tempo c’è questo referto che riporta lo scambio di battute: il giudice ha chiuso la vicenda comminando la multa a Leiva ridimensionando la portata dell’episodio. Io mi sarei aspettato che la multa fosse stata estesa anche all’altro contendente nel battibecco, ma questo non è avvenuto e mi attengo alla decisione del giudice federale che chiude definitivamente questa vicenda. Noi rimaniamo convinti che Leiva non abbia fatto nulla e che se c’è stato uno scambio di parole sia stato privo di quei toni pesanti riportati".

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