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La Lazio ritrova i tifosi: cori, applausi e lanci di magliette dopo la Juventus
![Lazio schierata al centro del campo contro la Juventus](https://www.lazionews.eu/wp-content/uploads/2024/04/Lazio-juventus-tifosi.jpg)
Esistono paradossi che poi tanto bizzarri non sono. E logiche che, rovesciate e capovolte, faticano ad apparire razionali. Specie nel mondo del calcio, dove il punto di equilibrio è spesso labile. Schizza da una parte all’altra del campo con estrema facilità, condizionando giudizi e conclusioni. In altre parole: il confine tra guerra e pace, tra fischi e applausi, tra gioia e dolore è ben marcato ma non presidiato da alcun fronte. È così che nella notte in cui la Lazio ha perso le speranze di alzare un trofeo, parallelamente ha ritrovato l’amore di un popolo. Per alcuni sensata conseguenza di quanto visto in campo. Per altri, più cinici e “risultatisti”, una bizzarria.
La Lazio fa pace con i tifosi dopo la sfida alla Juventus
Riavvolgere il nastro non basta a comprendere la validità di Lazio – Juventus. Perché la squadra di Tudor, durante e dopo la semifinale di Coppa Italia, si è guardata ai fianchi. Ed è rimasta sorpresa dalla miriade di tifosi che c’erano. Tutto ormai sembrava logoro e vetusto. Le scorie del derby perso avevano portato a una chiamata generale alla responsabilità, nessuno escluso. Una valanga di fischi era caduta sulla squadra durante la sfida alla Salernitana. Sinonimo di una contestazione diversa dal solito, atipica e a tratti romantica. Dedicata, soprattutto, un unico amore: la maglia biancoceleste.
Dalla Salernitana alla Juventus: i fischi si sono trasformati in applausi
Dieci giorni dopo, è cambiato il mondo. Rimane difficile capire se è stato quel terremoto a spostare l’asse. Più facile, invece, analizzare quanto accaduto in campo. La Lazio di Tudor si è sporcata le mani. Non ha battuto ciglio e, nonostante casi e annunci di mercato, è rimasta focalizzata sull’obiettivo. La vittoria sul campo del Genoa è stata capace di riaccendere la miccia. Così la notte di Lazio – Juventus, quella che poteva segnare distacco con il tifo, si è realizzata in cori, applausi e saluti e lanci di magliette. Insomma, è questione di logica o paradosso. O meglio: logica e paradosso. Perché la prestazione della squadra, tutta voglia e cuore, non poteva che conseguire un nuovo attestato di stima. E perché, d’altro canto, la pace è arrivata nella notte che è valsa l’eliminazione dalla Coppa Italia.
Daniele Izzo
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