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Attesa Keita e guerra di nervi

IL TEMPO (S.Pieretti) – Tutto fermo. Nella canicola della Capitale, il mercato della Lazio non si muove un centimetro…

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IL TEMPO (S.Pieretti) – Tutto fermo. Nella canicola della Capitale, il mercato della Lazio non si muove un centimetro. Sembra mezzogiorno di fuoco. Nel mezzo c’è la trattativa per Keita. La Lazio ritiene di avere per le mani uno dei maggiori talenti del futuro, la Juventus ha presentato un’offerta per il suo cartellino; sul tavolo ci sono diciotto milioni di euro che alla mezzanotte del 31 agosto potrebbero svanire nel nulla: la Lazio non considera adeguata la proposta dei bianconeri, chiede almeno 25 milioni. Una cifra importante, da top player. Ma a questo punto bisognerebbe chiedersi perché si è arrivati a undici mesi dalla scadenza contrattuale senza una proposta di rinnovo all’altezza. Keita è un top player, lo certificano i numeri dell’ultimo campionato, lo certifica l’interesse dei numerosi club che ora seguono il calciatore senegalese, tra i quali l’Inter, che nelle prossime ore proverà a rilanciare alzando la posta in palio. Un derby d’Italia in chiave mercato, un braccio di ferro sull’attaccante del momento. Prima punta, seconda punta, attaccante esterno: Keita sa fare tutto, e lo fa bene. Ma quanto vale oggi? A 333 giorni dalla scadenza naturale del suo contratto ormai non può valere 25 milioni. Ma non può valere neanche zero, perché non è intenzione del ragazzo quella di andarsene recando un danno economico al club. Difficilmente Juventus e Inter daranno vita ad un’asta per accaparrarsi il giocatore entro agosto, più probabile che i due club si scornino giocando al rialzo sull’ingaggio del giocatore dopo il prossimo 31 gennaio, quando il giocatore a quel punto potrebbe autografare un accordo con un nuovo club da svincolato. Ma andare via a parametro zero non conviene a nessuno: non conviene alla Lazio che perderebbe almeno diciotto milioni di plusvalenze in bilancio, non conviene al giocatore che conosce i rischi che comporterebbe una mossa del genere, non converrebbe all’allenatore, che già ha chiesto alla società di risolvere il prima possibile questa criticità che potrebbe alterare il clima all’interno dello spogliatoio. Serve calma e buon senso. Difficile pensare a una soluzione prima di Ferragosto, ma la notte della finale di Supercoppa Italiana in programma all’Olimpico il 13 agosto contro la Juventus potrebbe rappresentare un nuovo inizio per risolvere una questione spinosa. Il mercato in entrata dipende molto da questa operazione, e chiuderla soltanto alla fine di agosto complicherebbe i piani della Lazio, a quel punto chiamata a investire nel giro di pochissimo tempo, e col rischio di perdere gli obiettivi di mercato per ovvi motivi temporali Restano comunque in lizza Brahimi, Jovetic ed Eder, aspettando Caicedo. Le altre operazioni di mercato in uscita vedono Mauricio orientato ad accettare il trasferimento al Besiktas, e il buon esito dell’affare consentirebbe il tesseramento dell’attaccante extracomuitario Caicedo acquistato dall’Espanyol. In uscita c’è anche Kishna: ieri il giocatore olandese era a Benevento, ma il suo futuro dovrebbe prevedere il suo approdo al Verona. La Lazio sta definendo gli ultimi dettagli del contratto di Martin Caceres: il giocatore non vorrebbe mettere vincoli rescissori, il club ha proposto una clausola di 5 milioni di euro. Dopo il Southampton, anche l’Everton mostra interesse per Wesley Hoedt.

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