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Fabiani: “Sono un direttore sportivo un po’ anomalo”

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FABIANI LAZIO CONFERENZA PRESENTAZIONE – Angelo Fabiani si presenta come nuovo direttore sportivo della Lazio. Ecco di seguito le sue parole rilasciate in conferenza stampa.

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Fabiani: “Speriamo di non tradire le aspettative, soddisfatto del nuovo ruolo”

Ecco le prime parole del nuovo direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani: “Si tratta di una estensione del ruolo che ho assunto lo scorso anno all’interno della Lazio. Con molti di voi ci conosciamo”.

Sul nuovo ruolo di Direttore Sportivo della Lazio

“Sono soddisfatto di assumere anche questo ulteriore ruolo, lo scorso anno mi sono dedicato alla Primavera, alla Women, mi sono appassionato, conserverò anche per questa stagione il ruolo di Primavera, Women ma anche prima squadra, cercando di dare il mio piccolo contributo che deriva da quasi 30 anni d’esperienza nel mondo del calcio. L’Italia l’ho girata tutta”.

Sulle aspettative della proprietà

“Speriamo di non tradire le aspettative della proprietà, a cui va il mio ringraziamento, così come a tutto il personale della Lazio. Un ringraziamento particolare lo devo a una figura importante, il nostro segretario generale. Una società senza un ottimo segretario fa fatica a ottimizzare tutto quello che ruota attorno a una società di calcio. Un ringraziamento a Lotito, a Mezzaroma, a Enrico Lotito, il mio compagno di viaggio, lo sto instradando verso un percorso dirigenziale”.

Sulle sue caratteristiche come dirigente

“Sono un direttore sportivo un po’ anomalo, mi definisco un gestore del gruppo squadra e di tante altre situazioni collaterali che ruotano attorno a una partita, a uno spogliatoio. Non amo apparire in pubblico, preferisco lavorare nell’ombra, nel silenzio, anche se alcune volte un po’ rumoroso”.

Sui nuovi acquisti

“Direi di passare alla presentazione di questi nuovi ragazzi. Due parole sugli acquisti: prima ancora dell’aspetto tecnico, c’è stata una condivisione. Fabiani da solo non ha fatto nulla, tra tutte le componenti c’è stata una condivisione su tutto. Amo utilizzare molto il noi, piuttosto che l’io”.

Sul metodo di mercato della Lazio

“Ogni tesserato deve stare al servizio della Lazio e non la Lazio al servizio del singolo perché se si sbaglia questo concetto non si ha futuro, non si ha ben compreso cosa significa lavorare in una società di calcio che è un’azienda vera e propria. Nella scelta di questi ragazzi, la nostra preoccupazione principale è stata sull’aspetto mentale, sul carattere. Non vogliamo mettere all’interno di uno spogliatoio che lo scorso anno ha fatto qualcosa di straordinario elementi che non avessero ancora la maturità, elementi di disturbo”.

Su Isaksen, Kamada e Castellanos

“Sono ragazzi professionisti, educativi che si sono subito e da subito integrati con lo spogliatoio dello scorso anno, rimasto quasi intatto ad eccezione di Milinkovic. Voglio ringraziarli di aver accettato la Lazio, avevano anche altre richieste, ma l’hanno voluta fortemente, saranno stati attratti da questo nostro simbolo dell’aquila, Taty l’ha tatuato sulla tibia. Isaksen non ha voluto sentire ragioni ‘Io voglio solo la Lazio’. Lo stesso Kamada, nonostante qualche azione di disturbo, ha optato per la Città Eterna”.

Dopo la presentazione dei tre nuovi acquisti della Lazio, il direttore sportivo Fabiani ha completato e chiuso la conferenza. Ecco di seguito la seconda parte delle sue dichiarazioni.

Se la Lazio è un punto di arrivo

“È un punto lavorativo, per cui cercherò di dare il meglio e fare sempre il meglio. E di mettere a disposizione della Lazio l’esperienza maturata in questi 30 anni. Ho sempre vissuto così le mie esperienze e voglio continuare così”.

Sulle scelte di mercato

“Non mi sottraggo. Quando si fa il mercato, o comunque si individuano dei profili, ci sono le priorità. Se le priorità non si possono fare, si passa alle alternative. È una regola. Quelli che sono arrivati sono frutto di una larga condivisione. A seguito ci sono tante altre valutazioni, anche quella economica, come può essere l’ingresso di un giocatore”

Sulle prossime mosse di mercato della Lazio

“Il mercato è aperto fino al 31, il grosso l’abbiamo fatto. I giocatori di movimento sono chiusi per tempo, il Taty è stato il primo ad arrivare come vice Immobile. Poi abbiamo sostituito Milinkovic e via via tutti gli altri. Oggi abbiamo chiuso Sepe come avete scritto, domani farà le visite e quindi abbiamo colmato anche quella casella. Abbiamo un po’ giochicchiato”.

Sul mancato arrivo di Lloris

“Ci sono alcune che vanno in porto, altre hanno altri esiti. Le tematiche di mercato sono molto complesse: siamo soddisfatti di aver preso un ottimo portiere, con una discreta esperienza in massima catergoria. Non ci sono rimpianti su giocatori che non sono venuti, nessuno ha detto no alla Lazio”.

Su Guendouzi

“Siamo in fase di riflessione. Da un punto di vista di giocatori di movimento abbiamo chiuso anzitempo, se ci saranno delle uscite ci saranno anche delle entrate. Non possiamo prevedere quello che succederà. Già stiamo a posto così, abbiamo rinforzato la squadra anche in termini numerici. Viviamo questo finale di mercato nel modo più sereno possibile. Rimaniamo alla finestra se c’è qualcosa da valutare”.

Su una Lazio forte negli 11 titolari, come a detta di Sarri

“Sono abituato a fare delle valutazioni oggettive. A Lecce sono scesi 10/11 dello scorso anno. C’è dialettica e dialettica. Io ho capito quello che ha detto il nostro allenatore, c’è poco da commentare. Il dato oggettivo è che la Lazio ha conservato tutti i pezzi migliori, tranne Milinkovic. Non è stato fatto per demerito delle altre società, ma per merito della squadra, del mister e del resto della società”.

Su Berardi e Zielinski

“Erano due calciatori segnalati anche dal nostro allenatore, ma poi ci sono valutazioni che vanno in porto e altre no. Si va anche per le seconde opzioni, non per importanza o per bravura. Il tempo ci dirà se abbiamo fatto bene o no. Abbiamo scelto di abbassare l’età media: Zielinski, sempre che il Napoli lo cedesse, era oggetto di valutazione. Stesso discorso per Berardi. Il calcio può fare a meno anche di Fabiani, ci sono tanti direttori che possono mandare avanti la Lazio senza di me”.

Su Bonucci

“È un’idea, nessuno può mettere in discussione le sue qualità. Le valutazioni terminano all’ultimo secondo di calciomercato. Quello che dovevamo è stato fatto anzitempo. Probabilmente andrà via Marcos Antonio, per i nuovi servirà tempo per capire l’idea del nostro allenatore. Al Napoli è stata fatta una offerta ufficiale e ci è stato detto di no”.

Su cosa rappresenta la Lazio per Fabiani

“Quello che si è fatto in passato non conta nulla. Conta quello che fai nel prossimo futuro. Non mi interessa il giudizio di nessuno, mi interessa stare bene con la coscienza e mettermi a dispozione della società. Quelli che saranno gli obiettivi lo dirà il buon Dio. Io ho un’esperienza di trent’anni consecutivi. Sarà il tempo a dire se abbiamo lavorato bene o male. Non sarà frutto solo del lavoro mio ma sarà un lavoro di squadra”.

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