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Immobile: “Voglio restare qui anche dopo il ritiro. I tifosi sono incredibili…”

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Ciro Immobile, in borghese, allo stadio Olimpico

LAZIO IMMOBILE INTERVISTA – Ciro Immobile è stato ospite d’onore all’evento “Starcks”, per il lancio dell’omonima piattaforma di criptovalute. Il bomber della Lazio ha rilasciato alcune dichiarazioni raccontando tutta la sua carriera.

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Lazio, le parole di Immobile

“Tifosi? Io credo che il loro affetto sia la cosa più importante. Da quando ho iniziato a fare questo sport ho sempre creduto nei suoi valori, la passione è quella che mi ha spinto ad andare avanti. Poi è diventata la mia professione, quando incontro i tifosi di qualsiasi squadra che mi fanno i complimenti per il Ciro uomo e non il Ciro Immobile, mi si riempie il cuore di gioia. Sono felice di quando si parla del Ciro persona perché alla fine quando smetterò di giocare, sarà quello che resta”

L’esperienza al Pescara

“L’Immobile di Pescara era un ragazzo single, in una squadra di tanti ragazzi che volevano emergere e che avevano fame, che credevano in quello che diceva l’allenatore. Quell’anno il Pescara è partito con nemmeno duemila persone alla presentazione della squadra e, se mi guardo indietro, abbiamo fatto un lavoro incredibile. In quella serie B ci stavano squadre di grande valore, che abbiamo superato arrivando primi. Quell’anno ci siamo divertiti tanto anche fuori dal campo. Il Ciro di ora è un Ciro quattro bimbi, che pensa sempre a migliorare e che guarda al futuro sia dentro sia fuori dal campo. Quello che sto facendo con la maglia della Lazio sia qualcosa di incredibile e che ancora non realizzo bene, l’affetto della gente che mi sta intorno mi spinge a dare sempre il massimo”

La vita a Roma

“Qui mi sento a casa come anche la mia famiglia, siamo romani di adozione. Ci sentiamo a nostro agio, due dei nostri figli sono nati a Roma. Però il 50% del sangue resta sempre napoletano. Napoli? In questo momento ha un grande vantaggio soprattutto in fatto di punti. Col fatto del Mondiale ora non ti so dire perché è nuovo per noi,  ma se riesce a mantenere quel ritmo ha un vantaggio davvero importante. È un campionato atipico, ci siamo dentro e stiamo lottando con grandi squadre che ci daranno filo da torcere”

Su Lotito

“Se farei come ha fatto Insigne? Ho un rapporto con il presidente e con la società che è davvero il massimo che un giocatore possa avere. Massimo al livello di sincerità e di qualsiasi cosa ho avuto bisogno, mi hanno sempre aiutato. Ora ho un contratto di altri tre anni, finché starò bene e riuscirò a dare tutto per questa maglia io vorrò restare qui. Poi se un giorno vorrò fare una scelta diversa, anche di vita ne parleremo assolutamente con grande sincerità come abbiamo sempre fatto. In questo momento mi sto focalizzando soprattutto su quello che sto facendo in campo e quello che posso dare, visto che sono il capitano, a questa società anche dopo se a loro farà piacere ovviamente”.

Su Del Piero

È senza dubbio il mio giocatore preferito. Con mio fratello avevamo il poster in camera, ci ha regalato tante gioie. Dirigente? Lo vedrei benissimo. Ho avuto la fortuna di fare l’esordio in Champions e in Serie A al posto del mio idolo, è il massimo che si può avere”

Riguardo il numero 17

“Ai tempi del Torino e del Borussia avevo il 9. Poi quando sono arrivato in Pescara c’era l’obbligo di avere i numeri dall’1 al 27 e c’era il 17 libero. poi ho conosciuto mia moglie che è nata il 17 Luglio e uno dei miei figli è nato il 17 Agosto”

Su Pippo Inzaghi

“Lui ha fatto gol in tutti i modi e in tutte le squadre. Siamo stati in vacanza insieme e voleva segnare pure in spiaggia con i nostri figli. I suoi complimenti li prendo davvero con grande affetto. Gli faccio tanti complimenti per quello che sta facendo con la Reggina, la seguo perché il presidente è un mio amico e mi fa piacere se vince. Sta facendo un grande lavoro in una piazza importante”

Riguardo l’esperienza con Klopp

“Prima di firmare mi ha detto di aver visto 50 partite mie. È un allenatore carismatico, cerca sempre di parlare. La lingua mi ha penalizzato un po’, avendo un traduttore non avevo un contatto diretto con lui. Dortmund non è stato un fallimento, la squadra era piena di difficoltà e le mie erano le stesse che avevano anche i compagni. A Siviglia è stato diverso perché non mi prendevo con l’allenatore”

Su Simone Inzaghi

“Molto diverso da Sarri. Tra un anno e l’altro la squadra ha dovuto subire questo cambiamento radicale, il mister è ancora un ex giocatore. Abbiamo un rapporto ancora oggi importante, che va oltre quello tra calciatore e allenatore. Ovviamente ogni volta che ci vediamo e ci sentiamo gli auguro sempre il meglio, per me è stata una persona importante alla quale voglio bene”

Riguardo la classifica marcatori all time della Serie A

“Ci sono nomi importanti che hanno fatto la storia di questo sport. Io da napoletano sono scaramantico sui numeri, non li leggo tanto. Mi affido a quello che succede in campo e alla squadra che mi aiuta a scalare queste classifiche”

Sulla Nazionale

“Quando torneremo a gioire? Alla prossima convocazione torneremo a gioire. All’ultima ho avuto qualche problema fisico purtroppo, ma sono sempre a disposizone per la maglia azzurra. Se abbiamo sottovalutato gli impegni dopo l’Europeo? Qualcosa è successo sicuramente, sottovalutato si. Un po’ di tutto. Non è possibile che una squadra che vince l’Europeo poi non va al Mondiale, è successo qualcosa. Col mister avevamo fatto un discorso, sapevamo che dopo una vittoria c’è sempre quella cosa che spinge ad accontentarti. Inconsciamente abbiamo sottovalutato un girone che, da campioni d’Europa, poteva essere semplice però poi non è stata così. La non vittoria con la Bulgaria e il pareggio con la Svizzera ci hanno messo un po’ di fifa”.

Sul cambio generazionale

“Ricambio generazionale? C’è stato in parte, quando è finita la qualificazione al Mondiale. Il mister ha bisogno dei vecchi per far integrare i nuovi perché ha poco tempo, quindi noi eravamo sempre a disposizione per favorire questo ricambio generazionale. Ovviamente ci vuole tempo, anche il lavoro quando abbiamo vinto l’Europeo è partito da lontano. Io credo che la gente debba fidarsi di noi come è successo nell’estate dell’Europeo. La Nazionale è una delle più forti storicamente e delle più titolate al mondo, quindi non partecipazione al Mondiale è dolorosa. Io ne ho vissute due e saranno la pecca della mia carriera. Però ho molta fiducia di quello che sarà il futuro, a differenza di quello che sento dire in giro. Ci sono molti giovani che possono emergere.”

Su Raspadori

“Raspadori nuovo Immobile? Io penso che lui tecnicamente sia più forte di me, ma con meno gol. Non è bomber, ma col gioco che fa la Nazionale si è ben integrato per la fame che ha. Allo steso modo ha fatto a Napoli con Osimhen davanti, ha fatto passi in avanti. È un calciatore di grande valore e questo conta molto”

Il gol più bello

“Il più bello? Sono tutti belli, difficile lasciarne uno fuori anche quelli a porta vuota. Tecnicamente sono molto legato ai primi gol, quindi quello con la Nazionale, con la Lazio e in Champions. Però quello di Cagliari tecnicamente è il più bello”

Sulla vita da papà

“È molto impegnativa,  io e mia moglie stiamo facendo un bel lavoro. È davvero dura. A noi piace la famiglia numerosa, ma non crederò più a nessuno quando mi diranno che da due a tre non cambia, non è vero. Cambia tutto e tantissimo, però quando li vedi insieme è bellissimo”.

Su Sarri

Non ho mai visto una persona avere più passione per il calcio come il mister. Ha dedicato, dedica e dedicherà la sua vita al calcio. Anche il presidente lo dice sempre”.

Sul ritiro in Turchia

“Credo che ci saranno tre amichevoli, due sicuramente in Turchia e un’altra non so ancora dove. In Turchia andremo per fare le amichevoli più che per allenarci, saranno davvero quattro giorni. C’è questo centro sportivo bellissimo che ci ospita, andremo li e partiremo lunedì. È giusto che andiamo li anche se a Formello stiamo lavorando bene, Roma non è una città fredda che non ti consente di lavorare bene. Staremo un po’ di tempo li, faremo le amichevoli e torneremo”.

Sugli obiettivi futuri

“Classifica marcatori? Purtroppo saltando le partite mi viene difficile stare dietro a Osimhen, ma vincere la classifica marcatori è sempre difficile. Ogni anno ci sarà qualcuno che darà filo da torcere. L’anno scorso era Vlahovic, quest’anno Osimhen. La cosa che mi preme di più è quella di continuare a fare quello che stiamo facendo in campo, stiamo facendo un campionato davvero molto importante e quello che forse ci ha penalizzato è stata l’Europa League. Volevamo andare avanti, abbiamo fatto degli errori che abbiamo pagato però per quanto riguarda il campionato stiamo facendo un ottimo lavoro. L’obiettivo è la Champions, lo abbiamo detto dall’inizio. Se l’anno scorso era l’Europa League, quest’anno devi finire in Champions per crescere”.

Sulla situazione della Juventus

“Sto leggendo un po’ di cose, ma non mi sto interessando. Ho letto soprattutto dei punti di penalizzazione, però non sono entrato nel tecnico anche perché non ne capisco. Sicuramente ci sono cose che stanno valutando, poi prenderanno delle decisioni e si sapranno le sanzioni se ci saranno”

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