Inzaghi si coccola la sua Lazio sprint

IL MESSAGGERO (D.Magliocchetti) – Tutto procede secondo i piani. La Lazio è pronta ed è al punto in cui doveva essere ad una settimana dalla Supercoppa: buona tenuta fisica, sicura nel gioco e sempre più nel nuovo assetto, il 3-5-2, ma soprattutto ben collaudata e amalgamata come squadra tra vecchi e nuovi. L’inserimento nella formazione-tipo di Leiva e Marusic è stato sorprendente. Inzaghi non poteva essere più soddisfatto. L’ultimo test con il Malaga, ma anche quello col Bayer Leverkusen hanno dato le risposte che il tecnico
cercava, con una formazione sempre più compatta, solida in difesa, corta e pronta a ripartire, provando a sfruttare il più possibile le ripartenze di Immobile, Keita (per il momento) e Felipe Anderson.

L’ARMA IN PIU’ – Era qualche anno che la Lazio non camminava così spedita in un ritiro pre-campionato. Sette amichevoli e sette successi sono un ottimo score e un bel biglietto da visita, anche perché rappresentano un ottimo bottino. Non vuol dire granché dal punto di vista della stagione vera e propria, ma vincere aiuta la squadra ad avere entusiasmo e a raggiungere la giusta consapevolezza, considerato che da domenica prossima si comincia a fare sul serio e il test è di quelli che fanno venire i brividi perché davanti ci sarà la squadra più forte d’Italia. La Lazio, nonostante la buona volontà e qualche ottima prestazione, non è mai riuscita a battere la Juventus,ma stavolta Inzaghino sente che, anche se ha perso un giocatore di carisma e forte come Biglia, andrà diversamente. E’ convinto d’avere una squadra più pronta, più esperta e un insieme di giocatori che possono fare la differenza. Il reparto di cui si fida di più, in questo momento, è proprio il centrocampo. Aveva tanta stima e rispetto di un calciatore come Leiva, ma non poteva credere che potesse inserirsi così in fretta e già dare un’impronta così chiara e netta alla squadra e al reparto. Con il brasiliano, forse, c’è un pizzico di qualità in meno,ma più cinismo e chiarezza lì
in mezzo.Insomma, pochi fronzoli e “tocchettini”, bensì più sostanza e cattiveria. Con Parolo e Milinkovic-Savic, insieme a Lucas Leiva, la Lazio è più brava a recuperare palloni e a ripartire alla svelta, molto più di prima. Meno fraseggi, più velocità e pronti ad andare verso la porta, con meno passaggi possibili. Forse il rammarico, se così si può dire,
è che Simone avrebbe voluto uno come Leiva sin dall’inizio, anche perché l’unica
nota dolente è che il brasiliano non è ancora al massimo, tanto che due giorni fa a Malaga voleva lasciarlo in campo il più possibile, ma alla fine ha preferito non rischiare.
Con l’ex Liverpool, la sensazione è che uno come Milinkovic-Savic possa
essere ancora più devastante negli inserimenti, il suo punto di forza. Ed è stata proprio questa una delle caratteristiche principali della nuova Lazio guidata da Inzaghi. A facilitare il tutto la vena realizzativa del solito Immobile, ma anche di Felipe Anderson che
da quando non ha più compiti difensivi, sembra un altro. Più vicino a quel giocatore esplosivo e tanto ammirato nel primo anno di Pioli. Il suo recupero è fondamentale per domenica prossima contro la Juve e sul suo impiego ci sono pochi dubbi. A farne le spese sarà Keita che, caos mercato a parte, nelle amichevoli, quando è stato
impiegato,ha fatto vedere di cosa è capace. L’altra nota positiva riguarda Marusic. Il montenegrino ha ormai surclassato Basta e, in ogni partita,ha convinto sempre di più per le accelerazioni improvvise, anche in zona offensiva, e per la buona predisposizione a partecipare alla fase difensiva.