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Avv. Mignogna: “Lo Scudetto 1915 è surreale, albo d’oro falsato”

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MIGNOGNA LAZIO SCUDETTO 1915 INTERVISTA – Gian Luca Mignogna, avvocato e promotore della rivendicazione dello Scudetto 1915, ha fatto il punto della situazione sulla questione ai microfoni di Radio Olympia. L’avvocato vorrebbe da anni l’assegnamento dello storico Scudetto alla Lazio. Di seguito le sue parole.

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Le parole dell’ avv. Gian Luca Mignogna

“La vicenda dello Scudetto 1915 è veramente surreale, più passa il tempo più aumenta la sensazione di aver scoperto il grande buco nero del calcio italiano. All’inizio tutto era nato solo per render giustizia ad una Lazio fatta di grandi uomini e grandi calciatori, che all’apice del campionato furono fermati soltanto dall’insorgenza bellica. Poi però è venuto fuori che il titolo di Campione d’Italia 1914/15 non è mai stato assegnato a nessuno, nemmeno al Genoa, che è stato indebitamente inserito nell’albo d’oro senza uno straccio di delibera attributiva. L’assegnazione è stata falsata all’indomani della Carta di Viareggio e subito dopo la stagione 1926/27. E’ evidente che all’epoca qualcuno sfruttò le esigenze della propaganda confezionando un prodotto apparentemente privo di impresentabilità, ma oltremodo lesivo dei principi olimpici e dei diritti sportivi biancazzurri. Alla Lazio fu fatta pagare la mancata fusione con la Roma? Non ne ho le prove, ma è una delle ipotesi più verosimili sul tavolo”.

Sul mondo del calcio

“Per oltre un secolo la polvere è stata messa sotto il tappeto, ma nel tempo la verità, quella vera, a mano a mano è venuta fuori, ancorché media e istituzioni facciano finta di ignorarla e il sottoscritto abbia oramai stabilito il record assoluto di censure subite. Il mondo del calcio mi ha profondamente deluso, ma non mi ha minimamente fiaccato. E’ un ambiente pieno di personaggi autoreferenziali, che pensano esclusivamente al loro tornaconto personale. Alcuni li vedi presentare e presenziare eventi e kermesse, dress code e retorica a gogò, ma sono i loro occhi vitrei che ne rivelano la miserrima quintessenza”.

La sua lotta per lo Scudetto 1915

“La disputa attualmente è in una fase d’impasse, come in un tiro alla fune in cui le forze si equivalgono. Nell’altra metà del campo ci sono delle forze oscure, a cui si è aggiunto pure un prevedibile fuoco amico laziale, subdolo e intriso di livore. Questi Grandi Cerimonieri, tuttavia, sanno benissimo che gli assi in mano ce l’ho sempre io e sono tutti assolutamente al sicuro. Per questo continuerò a lottare fino alla fine. Lo farò per tutti i veri laziali, tranne quelli che hanno cercato di inabissare la nave o sono scesi prima pensando erroneamente che stesse per affondare”.

Sul calcio italiano

“Per quel che ho maturato in questi anni non credo che il congelamento della questione dipenda da una persona sola, non credo ci sia una sola carica o figura a bloccare il procedimento o a fare ostruzionismo. Il calcio italiano comunque non può permettersi di avere un albo d’oro falsato e quindi prima o poi questa vicenda sarà definita, soprattutto se chi di dovere riflette bene sui documenti che ho in mano. Quando si recuperano le fonti ufficiali forse non si ha più bisogno neppure delle Commissioni per ratificare. Dall’altra parte ormai possiamo dire che ci sono forze oscure, che non necessariamente sono quelle istituzionali ma che spingono affinché la questione dello Scudetto 1915 non venga definita”.

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