Tutti a piedi sul MONTE AGUDO

IL CORRIERE DELLO SPORT(D.Rindone) – Lazio ad alta quota, sul Monte Agudo. Salita mozzafiato e discesa mozzafiato. Salita a piedi, discesa col bob lungo la pista più lunga del mondo, grande attrazione di Auronzo di Cadore. E’ l’allenamento che attende i biancocelesti: si ritroveranno in campo stamane e dopo pranzo faranno gli “scalatori”. Il gruppo s’allenerà davvero sul Monte Agudo, è un comprensorio circondato dalle cime delle Dolomiti, s’affaccia sul centro della cittadina veneta. All’inizio s’era pensato di percorrere tutti i 1.600 metri del monte, alla fine s’è deciso di arrivare sino a metà. La Lazio sfrutterà un sentiero per salire in montagna, alternerà la corsa alla camminata, in questo consiste il lavoro fisico programmato da Petkovic e dallo staff tecnico. L’arrivo è previsto al rifugio della località “Malon”, si farà merenda e si riscenderà a bordo dei bob (la pista è lunga 3.000 metri). 

In sei si sono dovuti alzare alle 7.30 e alle 7.45 già correvano a bordo lago. I “fortunati” chi erano? Zarate, Gonzalez, Lulic, Onazi, Floccari e Carrizo: dovevano recuperare un po’ di lavoro perso (tra ritardi e piccoli infortuni non avevano partecipato a tutti gli allenamenti, il via era avvenuto venerdì 6 luglio a Formello). Lo stop di Ederson s’è registrato in mattinata, Petkovic stava impegnando la squadra in esercizi di possesso palla, era stata organizzata una partitella, il brasiliano è finito ko. Vlado stava chiedendo un lavoro speciale ai centrocampisti, ai costruttori di gioco, e agli esterni. I registi dovevano far partire l’azione appoggiando il pallone velocemente ai cursori di fascia: «Fate girare la palla velocemente!» , diceva il tecnico. Il gruppo di giocatori che difendeva doveva attuare un pressing alto, il portatore di palla avversario andava attaccato subito: «Ci vuole sacrificio» , era l’urlo dell’allenatore. Sono alcuni dei principi tattici che Petkovic sta inculcando alla squadra