L'ex allenatore della Roma torna sull'episodio del 2004 quando la stracittadina venne rinviata...

«Quello che non accetto è il ricatto degli ultrà: alcuni club sono troppo deboli e ne diventano ostaggio. La più grande vergogna della mia carriera da allenatore la vissi a Roma, dopo un´eliminazione in Coppa Italia contro l´Atalanta: gli ultrà vennero a parlare nello spogliatoio, ne dissero di tutti i colori, sembravano loro i padroni. Come quell´altra volta, quando bloccarono il Derby dell´Olimpico. O come a Marassi, quest´anno, quando hanno obbligato i giocatori del Genoa a togliersi le maglie: una scena incredibile, tristissima. Ecco, cose del genere all´estero sono impossibili».
Il ct ha parlato anche di calcioscommesse - «Vorrei che si potesse di nuovo parlare solo di calcio, ma come si fa? Quello che è successo è terribile, inspiegabile, anche se certe decisioni mi lasciano molto perplesso. Mi piacerebbe che i giocatori capissero che hanno tutto e non possono rovinarsi la vita facendo stupidaggini: c´è stato un vuoto, questi ragazzi li abbiamo lasciati troppo soli. Noi allenatori, e anche i procuratori che ormai sono le persone a loro più vicine. Anche le famiglie, certo, ma spesso i genitori sono gli ultimi a sapere».
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