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Marusic, onori e oneri: fa 200 con la Lazio e imbriglia Leao

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Marusic e Leao in Lazio - Milan

MARUSIC LEAO LAZIO MILAN – Si è preso la scena Adam Marusic. L’ha fatto in un palcoscenico tra i più importanti d’Europa, al cospetto di uno degli attaccanti più letali del continente. E non era cosa scontata, anzi. Ha ribaltato i pronostici dando valore all’idea di Sarri, che lo ha riportato a destra per marcare Rafael Leao. Si è preso l’onere di seguire il portoghese come un ombra e ha svolto il compito in maniera egregia. Tanto da risultare decisivo non solo nell’economia difensiva della Lazio ma anche nell’area di rigore del Milan.

Il protagonista di Lazio – Milan: Marusic e la marcatura di Leao

Sarri ha scelto di schierarmi in campo come terzino destro. Io sono stato concentrato tutta la partita per controllare al meglio Leao, il miglior giocatore dello scorso campionato. Sono felice di aver mostrato una grande prestazione”. Così Adam Marusic, direttamente dalla pancia dello stadio Olimpico, ha commentato il suo operato nella gara con il Milan. Un agire per certi versi inaspettato, che non può non aver ricordato ai nostalgici le avventure del professore Pat Pending e la Multiuso in “Wacky Races”.

Esattamente come lo scienziato del famoso cartone animato, Maurizio Sarri ha apportato accorgimenti tecnico-tattici in grado di trasformare Marusic in una perfetta macchina aggira ostacoli. Nello specifico, l’ostacolo numero uno: quel Rafael Leao che ogni domenica miete vittime illustri in giro per i campi di tutta Italia.

Ad avvalorare questa prestazione, ci sono le statistiche. Il numero 77 della Lazio è stato praticamente perfetto in entrambe le fasi di gioco. Ha effettuato 29 passaggi, con una precisione del 94% e non ha generato palle perse. In marcatura su Leao ha recuperato la bellezza di tre palloni, senza mai fare fallo. Un plus che spiega l’abnegazione e il coraggio con i quali Marusic ha affrontato il portoghese, limitandolo al di sotto del minimo sindacale senza mai usare le maniere forti. E poi c’è lo zampino nell’azione del secondo gol, quello di Zaccagni. Il montenegrino ha creato lo spazio, si è mosso con i tempi giusti ed ha attaccato lui Leao e Dest, mandando la Lazio in buca d’angolo.

Il premio, per le 200 gare in maglia biancoazzurra, gli è stato consegnato prima della gara. E va bene così. Perché non sarebbe stato giusto vedere Adam Marusic lasciare l’Olimpico dopo Lazio – Milan a mani vuote.

Daniele Izzo

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