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Lodi vs Cataldi, “Ciak si gira!”: due trequartisti col vizio della regia

FACCIA A FACCIA – Al Friuli andrà in scena un duello di tecnica e qualità…

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FACCIA A FACCIA – “Non possiamo più sbagliare, voglio tornare a casa con i 3 punti”. Pioli ha lanciato la sfida ad una Udinese in crisi: la squadra di Colantuono è reduce da tre sconfitte consecutive, con otto gol subiti nelle ultime due gare. Per rialzarsi i friulani punteranno sugli uomini di maggiori qualità e tra questi brilla la stella di Lodi. Regista e mediano a protezione della difesa: stesso ruolo di Cataldi, titolare per la seconda partita di fila dopo l’infortunio di Biglia.

QUALITA’ PARTENOPEA – Per molti ragazzi il calcio è un sogno da inseguire, lontano da casa e dagli affetti. Francesco Lodi, in arte “Ciccio” lo sa bene perché a 11 anni lascia Napoli, la sua città, per volare a 500 chilometri di distanza nel settore giovanile dell’Empoli. Da giovane promessa prima vince l’Europeo U19 nel 2003, poi brilla a Vicenza e soprattutto a Frosinone, dove disputa due stagioni strepitose, l’ultima con 20 gol in 40 presenze. Numeri che gli valgono tante aspettative, ma dopo l’esperienza all’Udinese, la consacrazione avviene a Catania, squadra in disputa il maggior numero di gare e dove delizia tutti con numeri e giocate d’alta scuola. Città in cui tutti ricordano ancora la “mattonella” da cui deliziava il “Massimino” con le sue punizioni. In Sicilia lo paragonano a Pirlo ed è proprio lì che avviene la sua trasformazione: da trequartista a regista, grazie all’intuizione vincente di mister Montella.

CUORE LAZIALE – Un percorso tecnico simile a quello di Danilo Cataldi, romano e laziale, tra i pochi eletti che hanno l’onere e l’onore di consacrarsi come giocatore nella propria città. Il centrocampista nato nel quartiere Tomba di Nerone diventa campione d’Italia Primavera, poi passa al Crotone in prestito e torna alla Lazio dopo un anno ancora più maturo. Pioli ne apprezza qualità e carisma e a suon di prestazioni diventa l’idolo dei tifosi in una squadra che arriva al terzo posto in classifica. Lui combatte, con la sciabola e il fioretto, alternando grande determinazione a giocate di classe. La Lazio ha un nuovo leader, ma la crisi del secondo anno lo colpisce e cala di prestazioni. Che fine ha fatto Cataldi? Perché non è più lo stesso giocatore? Tante le domande di tifosi e addetti ai lavori, la risposta più bella però è l’eurogol contro il Chievo (il 1° in Serie A) e la corsa pazza sotto la Nord. Il sogno di ogni laziale rimane incarnato in un ragazzo di ventun’anni, ora anche nel ruolo di vice-Biglia.

IL CONFRONTO – Lodi è cresciuto guardando e riguardando le videocassette con le magie di Maradona, Cataldi con la sciarpa al collo e negli occhi le magie dei campioni della Lazio del 2000. Due leader carismatici, due predestinati sulla bocca di tifosi e addetti ai lavori fin dalla giovane età. In Cataldi si rivede la gioventù di Lodi, nato trequartista ma arretrato nel ruolo di regista. Chissà se anche per il romano non si sia aperta una nuova e interessante possibilità. “Voglio impare da Biglia” ha spiegato proprio Cataldi dopo Lazio-Chievo. E se non è una dichiarazione di intenti questa…

Giorgio Marota
@GiorgioMarota

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