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Collina torna sulla passione Lazio: “Da bambino ero tifoso”

COLLINA LAZIO – Le prime voci di un Collina con un passato da “tifoso” laziale si fecero largo già nel post-Scudetto 2000, specie da Torino…

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27022018-collina

COLLINA LAZIO – Le prime voci di un Collina con un passato da “tifoso” laziale si fecero largo già nel post-Scudetto 2000, specie da Torino, che imputarono al più famoso fischietto italiano le colpe della sconfitta della Juventus nell’acquitrino di Perugia. Nel 2005, poi, lo stesso Pierluigi Collina, a margine di un evento organizzato dall’Università di Parma, confermò tale tesi, tornando poi sull’argomento ieri sera, a distanza di quasi 13 anni.

2005 – “Nel calcio la mia squadra è la Lazio e nel basket la Fortitudo di Bologna. Quando ero piccolo seguivo il Bologna, poi mi sono avvicinato ai biancocelesti perché avevo passione per le aquile e per Wilson, che mi faceva impazzire. Eppure la Lazio non ha vinto nelle prime dieci volte che l’ho diretta… Non capisco la sorpresa per quello che ho detto. Che da ragazzo fossi laziale nell’ambiente si sapeva. Non vedo poi cosa ci sia di male. D’altronde, chi opera nel calcio non viene da Marte ed è normale abbia avuto una squadra del cuore. Questo vale per tutti, calciatori, allenatori e arbitri: si può forse dubitare della nostra professionalità?”.

IERI – “Che squadra tifo? La risposta non può essere breve, bisogna contestualizzarla. Se ti dicessi di non aver mai tifato per nessuna squadra, tu saresti autorizzato a dirmi: ‘Scusa, ma da ragazzino che facevi?’. Se avessi avuto la passione per l’arte o la numismatica non avrei fatto l’arbitro di calcio a questi livelli. Come tutti anche io quando ero ragazzino ho avuto una passione per una squadra. C’è una persona che può esemplificare tutti i ruoli: tifoso, tifoso vero, giocatore, capitano ed è Walter Zenga. All’interno dell’Inter ha fatto tutto poi per un’esperienza professionale diversa è andato a giocare alla Sampdoria, ma nessuno hai mai avuto dubbi su di lui quando giocava contro l’Inter. È una questione di professionalità: tu puoi essere anche tifoso o essere stato tifoso di una squadra, ma poi l’arbitro in campo fa il suo lavoro. È tifoso di se stesso”, le parole dell’attuale Presidente della Commissione Arbitri della FIFA a ‘Sky’.

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