LAZIO, insidia BALLARDINI per REJA: “Ma bisogna vincere fuori casa”

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Tre punti e una punta, ecco le priorità di Edy Reja a poche ora dalla trasferta di Bologna. Alla sindrome da ko in trasferta della squadra, forse l’ultima eredità lasciata da Petkovic, si somma la storica difficoltà contro le piccole della Lazio di zio Edy, ipotizza il Corriere della Sera ed. Roma. E il Bologna è una piccola a tutti gli effetti: un solo talento, Diamanti, in una mare di mediocrità fotografato alla perfezione dal quartultimo posto in classifica. In più, con l’aggravante del dente avvelenato di Davide Ballardini, tecnico appena subentrato a Pioli e, nel 2010, scalzato dalla panchina della Lazio proprio da Reja. “La vittoria sull’Inter ci dà fiducia, serenità e tranquillità, ma non ero particolarmente soddisfatto della prestazione”, le parole di Reja, “Adesso abbiamo un calendario non facile e bisogna vincere fuori casa. Qualche partita in trasferta la vincevamo con me alla guida, mi auguro di rivedere quello spirito. Attaccare va bene, ma serve equilibrio”. Per questo la formazione non sarà stravolta rispetto a lunedì sera, il tecnico potrebbe sperimentare Anderson: “Vedremo. C’è Keita che sta maturando e che ha fatto vedere colpi importanti. Ma è più punta e non posso chiedergli di rientrare come potrebbe fare Felipe Anderson, che può giocare indifferentemente a destra e a sinistra. A me serve equilibrio”. Quindi: Berisha tra i pali, Cavanda-Biava-Dias-Lulic la linea di difesa, Ledesma e Gonzalez i mediani, Candreva-Hernanes-Anderson trequartisti dietro a Klose. Ora serve un cambio di passo: “Le idee ci sono, stiamo valutando varie opportunità. Aggiungeremo giocatori importanti. Paolo Cannavaro, Matri, Quagliarella? Ci farebbero comodo, tutti gli allenatori vorrebbero allenarli. Però dipende da tanti fattori. E anche se la società può arrivare a prenderli”.