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LOTITO: “Vogliono costringermi a vendere la LAZIO ma non lo farò. Il mio motto è non mollare mai”

INTEERVISTA POSTGARA – Il patron aggiunge: “C’è una regia chiara di persone che vogliono costringermi a vendere la società. Comunque oggi questa grande mobilitazione non c’è stata”…

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16.02 Catania-Lazio Lotito in tribuna

 

INTERVISTA POSTGARA – Al termine di Lazio Sassuolo, il patron biancoceleste Lotito ha analizzato il match e parlato della contestazione dei tifosi. Queste le sue parole.

LOTITO ALLA RAI

Io incarno benissimo l’irriducibile della Lazio, il mio motto è non mollare mai, che poi è l’inno della Lazio. Svolgo il mio lavoro con spirito di servizio e so benissimo che questo lavoro è frutto di persone che vogliono che venda la Lazio. Confermo invece che questa società non è in vendita, non la venderò e la lascerò a mio figlio. C’è una regia dietro tutto questo. In un quadro del genere, vorrei ricordare a tutti che quando sono entrato la Lazio aveva tantissimi debiti, il sottoscritto ha messo soldi per ripianare questi debiti, la società da allora ha fatto passi avanti incredibili, perché adesso paga solo 6 milioni l’anno, che è la rata della transazione con il fisco, pari ad un bilancio medio di una società di Serie B, che pesa come fosse un secondo bilancio.Noi dobbiamo cambiare questo sistema, non diventare ostaggio di determinate persone. Non c’è nessuna giustificazione logica che possa avallare questo comportamento. La società ha il ranking più alto nel settore giovanile, ha vinto due Coppa Italia ed una Supercoppa, è stabilmente presente nelle competizioni europei. Il problema non è il tifoso, che è solo uno strumento in mano ad altre persone che vogliono farmi vendere la società. Nel 2005, quando scongiurai il fallimento, ci fu una cosa analoga, dopo la quale arrestarono un po’ di gente per alcuni reati. Certi comportamenti non hanno nulla a che fare con il tifo, ben vengano le critiche, ma non quelle finte, funzionali solo a far fare ad una persona una cosa contro la sua volontà. Bisogna ricordare che questa società è quotata in Borsa e quindi deve rispettare delle regole, rese ancor più rigide dal fair play finanziario. Secondo me legittimare certi comportamenti è impensabile”.

LOTITO A CIELO

La Lazio è una società che è stata quasi sempre stabilmente in Europa League, che ha vinto due trofei. Non è un problema sportivo, ma è un problema di chi vuole appropriarsi della società, ma per venderla deve esserci chi la vuole vendere. Sono stati venduti solo 16.500 biglietti, questa grande mobilitazione non c’è stata, più gli abbonati, che sono 9mila, compresi i Cuccioloni, che è una promozione che ho inventato io. Nella vita ci sono due tipi di persone: gli spettatori e chi vuole fare il protagonista, il diritto di critica è ammesso, ma le minacce sono connotate con il codice penale. Nel 2005 c’era la stessa situazione: quando la Lazio si salvò dal fallimento si creo la stessa situazione, ci furono alcuni arresti per reati commessi. Ringrazio le istituzioni che mi stanno affianco, che non sottovaluteranno la situazione. Questa è una situazione ridicola, senza senso, fuori luogo, il presidente della Lega mi ha chiamato oggi per manifestarmi la sua vicinanza. La critica? chi non lavora non sbaglia! Il mio unico errore è il troppo affetto che ho per questa squadra. La tifoseria non è una categoria, non è un lavoro, alcune iniziative, come quella dell’aquila ad esempio, le ho prese da spunti del popolo laziale. Quando però le critiche non sono critiche ma sono strumentalizzazioni io non le accolgo”.

LOTITO A MEDIASET PREMIUM

La contestazione ha coinvolto più persone, c’è una regia chiara di persone che vogliono costringermi a vendere la società. Io, però, la società non la vendo, la lascerò in eredità a mio figlio. Le critiche sono ben accette, sono ben felice che possano esserci determinati comportamenti, ma in questo caso ci sono dietro altri interessi. Tutto quello che è stato fatto in questi anni è stato fatto solo per interesse della Lazio, abbiamo vinto tre trofei e siamo stabilmente in Europa League. Inoltre, abbiamo sempre un bilancio di grande trasparenza, una tv, una radio e una rivista e facciamo sempre grandi iniziative a favore di questo club. Io lavoro affinché questa società rimanga sempre. Accetto le critiche, gli errori li faccio, ma sono tutti in buonafede e per troppo amore nei confronti di questa società. Il mio motto è di non mollare mai

LOTITO A SKY

 Che serata è stata? Perché la contestazione? Che prova?
Non sono amareggiato, prendo atto di certi comportamenti che non fanno parte del calcio. C’è chi vuole che venda la Lazio… nel 2005 scongiurai il fallimento ma una serie di gruppi di persone volle fermarmi, come quello capeggiato da Chngalia e vi ricordate cosa accadde. Quello che conta è una critica costruttiva, che deve prescindere dalle minacce personali. Voglio ricordare a tutti che nel 2004 aveva tanti debiti la Lazio e io ho messo 150 miliardi di vecchie lire per salvarla. Noi come società siamo cresciuti perché, al di là della quota che pago dei costi ordinari,io ho dotato la società di radio, tv e riviste di altissimo livello. Io ho ricomprato tutto il patrimonio della società e ristrutturato Formello, facendolo diventare un fiore all’occhiello e ancora lo migliorerò con altri 5 campi e con il potenziamento delle strutture. Abbiamo un grande settore giovanile, anche se tutti dicevano che non puntavamo sui giovani e l’anno prossimo altri giovani entreranno nella rosa della prima squadra. Abbiamo vinto due coppe Italia e una Supercoppa, abbiamo un ottimo vivaio… Io sono disponibile a migliorare ma non posso farlo se questo vuol dire fa saltare la società. Vogliono costringermi a vendere ma non lo farò mai, la Lazio la darò a mio figlio.

Lotito, resterà tanti anni alla Lazio?
Non ho preoccupazione e non ho voglia di vendere. Apprezzo che i tifosi mi diano consigli e già li ho ascoltati come il discorso dell’aquila. Ottime le critiche costruttive ma ci sono falistò come quella di hernanes, messa in arte per istigare le persone dai mezzi di comunicazione che tutt fanno tranne che quello. Non si può pregare che la propria squadra perda. Ho ringraziato i ragazzi per questo nonostante la situazione esterne che hanno vinto. Tutto questo non ha nulla a che vedere con lo sport e con i calcio. Anche le istituzioni sono dalla mia parte..

 


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