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RASSEGNA STAMPA

HERNANES, è ancora DERBY: “ROMA avversaria speciale”

GAZZETTA DELLO SPORT (A.Elefante) – Il Profeta ammette di aver voltato pagina, così come di aver cambiato numero di telefono dopo le migliaia di messaggi giunti dai tifosi della Lazio…

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LAZIO-ROMA Hernanes Totti

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Il Profeta non dimentica. Dopo due derby stagionali con la maglia biancoceleste, Hernanes stasera si appresta ad affrontare la Roma per la terza volta: non è una gara come le altre per lui, che la maglia della Lazio la porta cucita nel cuore. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il brasiliano ha parole al miele per la Lazio e bei ricordi del derby romano. Questi alcuni stralci dell’intervista:

Questa Roma ha stupito anche lei?

«Di sicuro non mi aspettavo che partisse con dieci vittorie di fila, soprattutto dopo la botta della finale di Coppa Italia persa contro la Lazio. Poi si è capito che non è stata una “risposta” a quella delusione, ma il frutto di tanta qualità: è per quello che stanno durando anche dopo la partenza sparata».

(…)

Ma per lei è ancora un po’ come un derby?

«La Roma non può non essere ancora un’avversaria speciale, dopo esserlo stata con tanta intensità per tre anni e mezzo. Ma io con i romanisti sono sempre stato in pace, e loro con me: mi chiedevano di fare una foto e poi mi dicevano “Ahò, guarda che sò romanista”».

Parola di Falcao, un idolo giallorosso: «Hernanes è il mio erede calcistico». Ora che non è più laziale, se lo gode di più un complimento del genere?

«Ho sempre apprezzato molto la sua considerazione, perché i grandi giocatori, come lui, riescono a guadagnarsi il rispetto di tutti al di la della maglia che portano».

Alla Roma ha segnato quattro gol, di cui tre su rigore (più uno sbagliato): vuol dire che se all’Inter danno un rigore, lo tira lei?

«Il gol più importante segnato alla Roma è quello non su rigore, forse il più bello della mia carriera: cambio gioco di Lulic, stoppo con il destro, fingo di tirare, me la porto sul sinistro e palla all’incrocio. Però se domani sono in campo e ci danno un rigore, sono pronto a prendere la palla e a tirarlo, se toccherà a me».

(…)

L’hanno chiamata molti laziali, per chiederle di far male alla Roma?

«Non ho più la scheda con il numero conosciuto, quello dove mi avevano scritto 25.000 messaggi su WhatsApp e più di 2.000 sms quando lasciai la Lazio…».

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