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La lunga corsa di Candreva: dalla Nord a Milano

LAZIONEWS.EU – Ripercorriamo la storia del l’esterno con la maglia biancoceleste…

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LAZIONEWS.EU – Candreva all’Inter: ora è ufficiale. La lunga telenovela estiva è giunta al termine. Ventidue milioni di euro più bonus: questa è la cifra che la Lazio incasserà dalla società nerazzurra. I tifosi biancocelesti si sono rassegnati già da tempo, per questo la notizia di oggi fa meno male. Tutto vero. Ma si tratta comunque di una cessione di un giocatore molto importante, entrato di diritto nella storia della squadra capitolina e nei cuori dei tifosi laziali.

DAI FISCHI ALLA LIBERAZIONE – Nel gennaio 2012 Candreva viene acquistato dal Cesena ed arriva con l’etichetta di essere un tifoso della Roma. La gente non gli perdonano la sua fede giallorossa, tanto che il suo esordio con l’aquila sul petto (1 febbraio contro il Milan, ndr) viene bagnato da continui fischi. ‘Romoletto’ viene contestato anche nelle partite successive, fino al 7 aprile. Quel giorno, nel ricordo di Chinaglia, all’Olimpico va in scena Lazio-Napoli. Al minuto 8′ il centrocampista romano sigla il vantaggio e va ad esultare con rabbia ed emozione sotto la Curva Nord. Quella corsa è un crocevia, da lì in poi tutto cambia. Anche per volontà di Long John. Candreva si prende finalmente la Lazio.

I RECORD – La fascia destra diventa in poco tempo di sua proprietà. Guai a chi gliela tocca. Corre, lotta, si arrabbia e si sacrifica per i colori biancocelesti: è un idolo per la gente. Entra anche nella storia del club di Formello: è il centrocampista più prolifico di sempre in una sola stagione (12 gol nel 2013-2014). A questo record ne aggiunge anche un altro: negli ultimi tre campionati, infatti, va in doppia cifra. Nessuno, neanche Nedved e Hernanes, sono mai riusciti in questa impresa.

LA NAZIONALE – Le sue prestazioni con la Lazio gli hanno permesso di arrivare in Nazionale. E’ con la maglia azzurra che il ragazzo di Tor de Cenci si consacra definitivamente a livello europeo. Titolare nei quattro anni di Prandelli, diventa un elemento imprescindibile anche nel ciclo di Conte, dove trova anche le prime quattro reti con l’Italia.

LA ROTTURA – 31  Maggio 2015. La Lazio sbanca Napoli e ottiene il pass per i preliminari di Champions. La gente invade Formello e invoca Candreva come capitano della squadra, rimasta orfana di Mauri e Ledesma. Sembrerebbe essere il preludio di una commedia dal finale esaltante, ma nel teatro biancoceleste quella che andrà in scena sarà una tragedia. Sportiva chiaramente. La società dà la fascia a Biglia e il numero 87 si sente tradito. Il rapporto con l’ambiente comincia a scricchiolare: in primis quello con lo spogliatoio. Mai idilliaco. Il suo mal di pancia aumenta sempre di più e il suo rendimento ne risente. Non è più l’esterno che i tifosi hanno idolatrato. Perde il sorriso mentre gioca e le sue esultanze sono spesso polemiche. La situazione appare segnata ed il giocatore prima di partire per gli Europei chiede di essere ceduto. Così dopo 192 presenze, 45 gol e 45 assist il 29enne ha svuotato l’armadietto di Formello.

Riccardo Caponetti

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