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Lascia il calcio l’highlander Zé Roberto. Anche Ballotta tra i “nonni”

ZE’ ROBERTO ADDIO AL CALCIO – Quasi mille partite da professionista, 970 per la precisione, di cui 84 con la Nazionale brasiliana…

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ZE’ ROBERTO ADDIO AL CALCIO – Quasi mille partite da professionista, 970 per la precisione, di cui 84 con la Nazionale brasiliana, con la quale ha vinto 2 Coppe America e 2 Confederations Cup, oltre ad una medaglia d’argento nello sfortunato Mondiale di Francia ’98. Finisce così l’incredibile carriera di José Roberto da Silva Junior, meglio noto come Zé Roberto, all’incredibile età di 43 anni, 4 mesi e 20 giorni.

CARRIERA – Partito dal Portuguesa, arriva subito la grande chance col Real Madrid: il ragazzo è troppo giovane per imporsi e così, dopo un solo anno (con Scudetto Supercoppa annessi), fa le valigie per andare prima in prestito al Flamengo, poi a titolo definitivo al Bayer Leverkusen. La Bundesliga diventa la sua casa: 4 anni, 113 partite, una finale di Champions persa ed il trasferimento al Bayern Monaco, insieme al compagno di squadra Michael Ballack. Giocherà sei anni con i bavaresi, interrotti solo da un breve ritorno in patria col Santos, vincendo 4 Scudetti, 4 Coppe di Germania 2 Coppe di Lega tedesche. Seguirà una nuova esperienza teutonica, con l’Amburgo, quindi l’Al-Gharafa (in Qatar) ed il ritorno in patria, con Gremio Palmeiras (coi quali vince Scudetto Coppa nazionale).

GLI HIGHLANDERS NOSTRANI – Nel novero dei calciatori più longevi della storia del calcio ci sono molti italiani. Lo scorso 15 aprile, il portiere Roberto Colombo, subentrando al 90° a Rafael in un Cagliari-Chievo, è diventato il 4° calciatore più anziano a disputare una partita di Serie A, a 41 anni e 234 giorni, davanti a Zoff, Costacurta, Vierchowod, Maldini, Zanetti Totti e dietro soltanto a Fontana, Antonioli Ballotta.

MARCO BALLOTTA – Una menzione a parte la merita l’ex portiere, tra le altre, di Lazio ed Inter. Proprio in maglia biancoceleste, l’11 maggio 2008, in un Genoa-Lazio 0-2, giocò la sua ultima partita da professionista, fissando il record della Seria A a 44 anni e 38 giorni. Ballotta, tuttavia, non lasciò definitivamente il calcio: iniziò una nuova carriera tra i dilettanti, alternando al più congeniale ruolo di estremo difensore quello da attaccante, giocando (e segnando) con Calcara SamoggiaSan Cesario Castelvetro, ritirandosi soltanto nel 2015, a 51 anni suonati.

VECCHIETTI NEL MONDO – Il record, appartenuto per anni all’inglese Sir Stanley Matthews, che giocò con lo Stoke City fino a 50 anni (vincendo il Pallone d’Oro a 41 ed 11 mesi), è stato battuto nel 2014 dal connazionale Kevin Poole, che si ritirò dopo 34 anni di attività (e 51 candeline), giocando col Burton Albion. Cifre più “umane” in Coppa dei Campioni: Manfred Burgsmuller è il primatista assoluto, beffando Totti, al quale appartiene il record se si prende in considerazione la sola Champions League (post-riforma). Se il camerunese Roger Milla è stato il più anziano marcatore in una partita in Nazionale (42 anni e 39 giorni), il colombiano Faryd Mondragon è tutt’oggi il “nonno dei Mondiali“: a Brasile 2014, festeggiò i suoi 43 anni giocando, tre giorni dopo, contro il Giappone.

IN ATTIVITA’ – Ad insidiare il record assoluto dei vecchietti del calcio c’è una vecchia conoscenza del calcio italiano: la meteora del Genoa 1994-95, il giapponese Kazuyoshi Miura, un solo gol in Serie A. La leggenda del calcio nipponico, 89 partite e 55 reti in Nazionale, gioca oggi con lo Yokohama FC e compirà 51 anni il prossimo 26 febbraio.

Giordano Grassi

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