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Maurizio INSIDIOSO, papà di Chiara: “Ha gli occhi aperti, ma la mente spenta. Dura accettare il rito abbreviato”

Maurizio Insidioso aggiunge: “Appuntamento il 9 dicembre alle 11 a Piazzale Clodio per aspettare la sentenza…”

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NOTIZIE SS LAZIO – Una battaglia che si sta svolgendo nelle aule di tribunale, ma anche e soprattutto per le strade di Roma (e d’Italia) e sui social network con il tam tam mediatico ormai inarrestabile associato all‘hashtag #iostoconchiara. Chiara Insidioso è stata vittima della violenza, lotta ancora per la vita ma può contare sull’affetto e il sostegno della famiglia così come di tutto il popolo laziale, sempre molto vicino dalla Curva come all’ospedale San Camillo dove la giovane tifosa biancoceleste è tuttora ricoverata. Nel corso della trasmisione “I Laziali Sono Qua” in onda sugli 88.100 è intervenuto il papà della ragazza, Maurizio INSIDIOSO.

Maurizio nel ringraziarti per l’intervento, ti chiediamo innanzitutto come sta Chiara…

“La situazione purtroppo è drammatica. Difficilmente Chiara verrà fuori dal danno che ha ricevuto. Attualmente è in un letto d’ospedale con gli occhi aperti, ma con la mente spenta. Ogni tanto dà l’impressione di percepire qualcosa, soprattutto quando viene stimolata con l’ascolto della
musica, in particolare con gli inni della Lazio. La dura realtà è che rischia di rimanere prigioniera del suo corpo. Questo mi fa molto male, perchè oltre alla paura e alla sofferenza che ha dovuto subire a livello fisico, c’è la concreta possibilità che le cose non cambino più”.

Puoi aggiornare tutte le persone all’ascolto su quello che sta accadendo nelle aule di tribunale?

“Purtroppo è stata accolta la richiesta del rito abbreviato, che comporterà comunque la riduzione della pena di un terzo. E’ veramente difficile da accettare una cosa del genere”.

Sappiamo che per il 9 dicembre, giorno della sentenza, stai organizzando un sit-in pacifico per aspettare con tutte le persone che vogliono bene a Chiara il verdetto finale.

“Sì, spero che molta gente venga a manifestare la propria vicinanza a Chiara e ad aiutarmi. Finora ho retto abbastanza bene il confronto con l’artefice di tutto questo. Ho paura che quel giorno, soprattutto se dovesse esserci una sentenza non soddisfacente, crollerò. Comunque l’appuntamento è per il 9 dicembre alle 11 fuori Piazzale Clodio”.

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