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Lazio, le parole del match analyst Allavena e del prof Davide Losi

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da Auronzo di Cadore, Andrea Castellano

LAZIO INTERVISTA ALLAVENA LOSI – Al termine della seduta mattutina di allenamento sono intervenuti il match analyst Billy Allavena e il prof Davide Losi ai microfoni ufficiali biancocelesti. Di seguito le loro dichiarazioni.

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Lazio, le parole del match analyst Billy Allavena

“Io sono quasi vent’anni che faccio questo lavoro. Il match analyst all’inizio era una persona che ne capiva di calcio e aiutava lo staff tecnico che nei primi anni 2000 aveva difficoltà con la tecnologia. Quando ho iniziato io c’erano ancora le videocassette, ora è cambiata tutta la concezione. Ora la figura del match analyst fa parte di una staff, con settori dedicati come data analyst, ecc. Ora il match analyst ha una quantità elevata di informazioni a disposizione”.

Sul lavoro di Sarri

“Mister Sarri ama lavorare sul campo, se facciamo tanti video vuol dire che non abbiamo la possibilità di stare in campo. Con lui c’è stato un incremento delle sedute video. Ora è diventato un lavoro meticoloso, lo staff del mister si concentra molto sulle sedute video. Io coordino molti video per il mister, ma lo staff tecnico di Sarri prepara anche i suoi filmati”.

Sulle riprese e il drone

“Il mister valuta molto le sedute d’allenamento con le riprese particolari, è stato un innovatore da questo punto di vista. Il drone ti permette di avere una visione diversa dell’allenamento, a Formello stiamo sperimentando nuovi telecamere a livello di screening per prevenire infortuni. Quest’anno speriamo di iniziare con questa nuova tecnologia di ripresa in aiuto del drone”.

Riguardo le partite da studiare

“Il lavoro è preliminare, durante il live comincia una prima fase di scrematura di partita. il giorno dopo poi comincia un lavoro più particolare tagliando le situazioni di gioco di tutta la squadra e dei reparti”.

Il lavoro specifico della Lazio e il cambio da Inzaghi a Sarri

“È stato un cambio radicale, poi ci sono stati diversi innesti che sono andati incontro allo stile di gioco dell’allenatore. È iniziato un lavoro con alla base l’applicazione dei giocatori che sono stati fantastici in questi tre anni. Si sono messi in discussione e il mister è un maestro in queste situazioni ad insegnare. Con i video abbiamo cercato di colmare delle lacune con diverse visioni, lavorando sulla postura e sulla posizione della palla con riprese dall’alto. È stata un’ importante evoluzione positiva dei giocatori con abnegazione e voglia di lavorare”.

Il lavoro di Sarri

“Il modo di pensare il calcio del mister è collettivo, il singolo viene esaltato perché viene esaltato il collettivo. Se non ci sono movimenti codificati e collettivi si rischia di non adempiere alle esigenze degli allenatori. Il nostro obiettivo è quello di creare più sinergia possibile, si cerca di essere un tutt’uno insieme a tutti i settori. L’aiuto della tecnologia è inquantificabile. Ci provo tutte le volte a godermi la partita, ma non ci riesco mai (ride, ndr.). Qualcosa devo sempre andare a cercare”.

Lazio, le parole del professore Davide Losi

“I ragazzi si sono presentati molto bene perché sono dei professionisti sotto tutti i punti di visti. Hanno fatto fino ad oggi un ritiro molto importante. Il terreno di gioco era migliore rispetto all anno scorso, anche se la pioggia non ci ha aiutato. Fino ad oggi siamo contenti”.

Le differenze tra Champions League e Europa League

“Diciamo che soprattuto la seconda parte del ritiro è stata modulata pera rrivare meglio alle prime partite. Poi dopo la sosta nazionali andremo a lavorare sui recuperi. La Champions league ti toglie tanto, dobbiamo bilanciare bene i carichi fisici e mentali. L’Europa League ti toglie più energie a livello fisico proprio per quanto riguarda le partite ravvicinate. La Champions League ti toglie tante energie mentali. Il risultato (ride, ndr.) è importante per le energie mentali. Se non è ottimale bisogna comunque continuare a spingere e non perdersi d’animo. Se si vince si va avanti anche per inerzia”.

Sulla rosa della Lazio

“I ragazzi devono essere professionisti per il proprio corpo, loro si conoscono. Noi cerchiamo nel nostro piccolo, che non è così piccolo, di aiutarli a rimanere in moto per tutta la stagione”.

Sul ritiro

“In queste settimane abbiamo avuto meno momenti di riposo. Quello che è cambiato è l’approccio al ritiro, magari prima si faceva tanto volume, tanto lavoro, senza considerare il riposo o i carichi. Secondo noi dello staff questo è fondamentale”.

L’esercizio più odiato dai giocatori della Lazio

“Tutto quello che non si fa con la palla (ride, ndr.). Ovviamente il lavoro di corsa è quello più traumatico a livello mentale, è faticoso ma lo fanno con uno spirito diverso”.

Sulla tecnologia

“Per noi è fondamentale, poi credo che non bisogna essere schiavi dei numeri, ma bisogna interpretarli. Poi alcuni sono oggettivi, ma molti sono soggettivi. Ognuno ha dei suoi parametri di riferimento e poi si porta avanti un lavoro”.

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