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S. Martina e i suoi ricordi: “Vi descrivo il mio Padova-Lazio e quando Zoff tentò di comprare Buffon”

NOTIZIE LAZIO – L’ex Lazio racconta la sua esperienza in Serie B con i biancocelesti e svela dei retroscena…

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NOTIZIE LAZIO – Oggi la Lazio di Inzaghi scenderà in campo contro il Padova di Brevi per un’amichevole. In occasione del match, Silvano Martina, ex portiere biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia, per ricordare il ko dei capitolini contro la squadra di Lo Bello il 20 marzo 1988: “L’amichevole di oggi, nel ritiro di Auronzo di Cadore, fra Lazio e Padova mi evoca ricordi agrodolci. Quel 20 marzo 1988, peraltro giorno del mio compleanno, giocammo e perdemmo in Veneto dopo che nella prima mezz’ora feci la più bella partita di quella stagione. Parlo della prima mezz’ora solamente perché dopo un cartellino giallo per presunte proteste, il direttore di gara Lo Bello mi espulse inspiegabilmente. Dissi più volte al capitano in campo Mimmo Caso e ad Eugenio Fascetti in panchina, mentre uscivo dal rettangolo di gioco, che non avevo fatto assolutamente niente! Il mister, letteralmente avvelenato per quanto appena accaduto, mi rispose che al posto del cervello avevo la ‘m….’. Inoltre, appena entrato Salafia al mio posto, prendemmo subito il primo gol, bissato nel secondo tempo da un certo Piacentini. Nonostante quella sconfitta per 2-0, alla fine del campionato festeggiammo la promozione in serie A, che per noi valse quanto uno Scudetto. Ne è valsa la pena intraprendere la carriera di giocatore soltanto per aver vissuto un’emozione del genere’: queste furono le mie parole intervistato sotto la Curva Sud, (La nord era chiusa per lavori in vista dei Mondiali di Italia ’90,ndr), al termine di Lazio-Taranto 3-1, ultima giornata di campionato. Dopo quasi vent’anni, queste sono le parole che mi sento di ripetere e confermare con tutto il mio cuore”.

L’ex Lazio si sofferma poi a commentare la situazione attuale dei biancocelesti e in modo particolare quella di Federico Marchetti“Sarà lui il portiere della Lazio di Simone Inzaghi. Berisha e Vargic non raggiungono i suoi livelli, l’estremo difensore della nazionale italiana è il titolare indiscutibile”.

Infine l’agente di Buffon svela un retroscena sul suo assistito e sulla Lazio: “Fu vicino alla Lazio non solo per le sue simpatie verso la tifoseria biancoceleste, peraltro ricambiate. Zoff, allora presidente, con il patron Sergio Cragnotti, mi chiesero informazioni riguardo a Gigi che allora militava ancora nel Parma. In particolar modo Dino già stravedeva per Buffon, considerandolo addirittura più forte di lui. Alla fine fra Parma e Lazio non se ne fece nulla, le due società a quei tempi si scambiavano diversi calciatori, ma non Buffon anche perché a Roma giocava in porta Luca Marchegiani”. Trasferimento in biancoceleste che non si realizzò mai, come quello in giallorosso: “A proposito della Capitale, ad onor del vero Buffon fu ad un soffio dal vestire la maglia della Roma, perché Capello e Baldini lo volevano in giallorosso a tutti i costi. Gigi era all’Olimpico con il Parma nel giorno del terzo Scudetto della Roma, come io ero in campo a Marassi con il Genoa nel giorno del secondo tricolore romanista 18 anni prima, pensate che coincidenza. Tuttavia, nel 2001, arrivò la Juventus che a suon di miliardi si assicurò quello che poi con il tempo è diventato il portiere più forte del mondo e forse della storia del calcio”.

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