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Inzaghi nasconde Felipe

IL MESSAGGERO (D.Magliocchetti) – Avanza di gran carriera la Lazio verso la Juve. Sicura di fare bene…

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IL MESSAGGERO (D.Magliocchetti) – Avanza di gran carriera la Lazio verso la Juve. Sicura di fare bene e convinta di sorprendere la squadra che non è mai riuscita a battere. E chissà che stavolta l’impresa non riesca davvero. Il grande dubbio che attanaglia Inzaghi è: Felipe sì o Felipe no? Anderson è reduce da un problema muscolare, ma la sensazione è che il tecnico ci stia giocando su. Pretattica? Al momento le sue quotazioni sono in ribasso, ma il brasiliano cercherà in tutti i modi di recuperare ed essere al meglio. Oggi è una giornata importante se sarà in campo bene, altrimenti sarà dura vederlo titolare. Keita è frenetico, si prepara come non mai, si scalda e non aspetta altro che giocare per far vedere alla Juve cosa è capace di fare. Il senegalese, nonostante giochi contro il suo futuro, sogna di fare lo sgambetto alla squadra più forte d’Italia. D’altronde, quale migliore biglietto da visita? A Formello si respira carica positiva durante gli allenamenti e non solo. Lo si intuisce dall’entusiasmo di Inzaghi che urla e carica i suoi giocatori sul campo, anche per la situazione più innocua, ma lo fa capire abbastanza bene perfino l’ultimo arrivato Leiva che per carisma ed esperienza non è secondo a nessuno. «I bianconeri sono una grande squadra, su questo ci sono pochi dubbi,masi  può vincere, bisogna crederci davvero», e quando finisce di dirlo, ha un’aria talmente seria e convincente che a nessuno viene in mente che siano le classiche parole di rito per fare bella figura. L’ex Liverpool, nonostante sia appena arrivato, si è già inserito bene nello spogliatoio e nei meccanismi della squadra e quando parla si ha la netta sensazione che sa perfettamente quello che dice.

LEADER NATO Sarà che ha giocato accanto a campioni del calibro di Steven Gerrard o Dirk Kuijt, due che in campo lasciavano l’anima e sono legatissimi al neo laziale, soprattutto l’olandese, sarà che è stato a Liverpool per dieci anni, ma l’arrivo di Leiva ha avuto un impatto ben diverso rispetto a quello che ebbe Biglia nell’estate del 2013. Basta parlare con Parolo e Lulic, i due “anziani” del gruppo, per capire che tipo di grande impressione ha subito lasciato il brasiliano dopo appena due giorni dal suo arrivo. E questa sensazione si percepisce chiaramente anche mentre parla: «Ho ricevuto diverse offerte, ma la Lazio è stata quella che mi ha convinto di più. Potrò rigiocare in Europa e parlando con tanti miei amici, ho capito che avrei fatto la scelta migliore, e così è stato. Il mio ruolo? Playmaker anche se qui in Italia rispetto all’Inghilterra è diverso e più tattico».

POSSIBILE SORPRESA A parte Leiva, è stato pure il giorno di Di Gennaro, un giocatore
arrivato un po’ in sordina, ma che potrebbe rivelarsi una bella sorpresa, anche e soprattutto per la sua duttilità. «Sono pronto – ha premesso -, per me la Lazio è un punto d’arrivo, appena ho saputo dell’interesse dei biancocelesti, ho lasciato perdere tutto il resto e, fiducioso, ho aspettato la chiamata». Per Inzaghi l’ex calciatore del Cagliari potrebbe
essere una pedina preziosa da poter utilizzare in diversi ruoli e per caratteristiche e capacità d’inserirsi in zona offensiva, potrebbe anche diventare il nuovo Mauri. «La gara con la Juve? Loro sono fortissimi – ha ammesso – ma qui ci deve essere l’ambizione di poter vincere gare di questo livello». Per la sfida di domenica sera potrebbe avere qualche chance di entrare in corsa.

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