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ODDO: “La LAZIO deve provarci fino in fondo: in Italia non ci sono Real Madrid e Bayern Monaco…”

L’ex capitano biancoceleste aggiunge: “Un divario tecnico con la Roma e la Juventus esiste ma non è insuperabile”…

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NOTIZIE LAZIO – La Lazio ha ritrovato l’entusiasmo perduto la scorsa stagione. Massimo Oddo, ai microfoni di Radio IES, proietta i biancocelesti al vertice della classifica: “La Lazio ha i punti che merita per il valore della sua rosa. E’una squadra costruita per lottare alla pari con tutti alle spalle di Roma e Juventus. La Lazio è migliorata molto rispetto allo scorso anno basta pensare che in panchina siede un certo Miroslav Klose. La campagna acquisti è stata di livello perché ha rinforzato la base titolare e soprattutto ha migliorato le alternative”.

Su Pioli
“Ha l’atteggiamento giusto, è una persona equilibrata che con la sua serenità riesce ad essere determinato nel portare avanti la sua idea di calcio, cosa non semplice in una piazza difficile come Roma. Per un calciatore la serenità è fondamentale e si può costruire soltanto con risultati positivi per questo la Lazio adesso deve continuare a sfruttare questo momento felice. E’ molto importante anche il ritorno dei tifosi allo stadio, un aspetto determinante per creare l’ambiente giusto che possa far rendere chi scende in campo anche oltre le sue potenzialità”.

Sul terzo posto
“La Lazio deve credere di poter andare oltre il piazzamento in Europa League che era l’obiettivo di inizio stagione. Questa squadra può conquistare il terzo posto e pensare di poter andare anche oltre. Deve crederci. Roma e Juventus sono più forti ma il distacco non abbissale, non parliamo del Real Madrid o del Bayern Monaco che sono di un altro pianeta. Potenzialmente tra le prime due della classe e la Lazio ci sono 5 o 6 punti di distacco che possono essere anche colmati con l’entusiamo che si sta creando intorno alla squadra. Ci sono delle stagioni dove diventa possibile anche vincere quelle tre partite in più e stravolgere la classifica. La Lazio oggi ha 7 punti di ritardo dalla Juventus, paradossalmente è sufficente una sconfitta dei bianconeri per giocarsi poi lo scontro diretto con l’obiettivo di raggiungerla. A volte le stagioni hanno dei risvolti inaspettati. L’anno in cui siamo arrivati in Champions con Delio Rossi c’erano squadre superiori a noi e nessuno si aspettava un risultato simile eppure l’entusiasmo che si era creato ha fatto la differenza. Io fui ceduto a gennaio ma sento anche mia quella qualificazione inaspettata. La Lazio ha l’obbligo di crederci e lo deve fare con determinazione e convinzione. Un divario tecnico con la Roma e la Juventus esiste ma non è insuperabile”.

Sulla Sampdoria di Sinisa Mihajlovic
“In questo inizio di campionato la squadra che mi ha divertito di più è la Roma, gioca un buon calcio ed è sempre piacevole da vedere. Però la sorpresa assoluta è la Sampdoria. Il merito di questo rendimento straordinario è di Sinisa Mihajlovic. Lui è un grandissimo conoscitore di calcio e lo sta dimostrando. Sinisa è l’artefice di questo piccolo capolovoro. Questo discorso vale per le squadre che hanno un rendimento nettamente superiore al valore tecnico della loro rosa, in questi casi il merito è sempre dell’allenatore”.

Sulla sua avventura sulla panchina della primavera del Pescara
“L’errore più grande è pensare che si tratta di un passaggio transitorio. Questo ragionamento presuppone che si ragioni con la testa di un allenatore professionistico e non come un allenatore del settore giovanile. In questo contesto non puoi pensare al risultato è più giusto ragionare sulla crescita dei ragazzi e il miglioramento tecnico tattico individuale. L’obiettivo non è quello di conquistare un trofeo ma lanciare dei ragazzi nel grande calcio. Poi se dovesse arrivare una proposta diversa in futuro la valuterò ma oggi la mia realtà è questo e devo ragionare in quest’ottica. In passato credevo di iniziare un percorso che mi portasse ad una carriera dirigenziale poi invece quando ho smesso di giocare è arrivata questa occasione grazie al Genoa che mi ha voluto sulla panchina degli Allievi. E con grande sorpresa ho scoperto che questo mondo mi piace. Il mondo istituzionale del calcio oggi è molto chiuso e molto politico. Si fa fatica ad entrarci perchè ognuno si tiene stratta la sua poltrona e cerca di non far avvicinare nessun altro”

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