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Inter-Lazio, tra doppi ex e nostalgia

INTER LAZIO DOPPI EX – Dall’attacco alla panchina, Inter-Lazio e vent’anni di doppi ex…

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INTER LAZIO DOPPI EX – Inter-Lazio. Milano-Roma. Un asse solido e protetto da un gemellaggio ventennale. L’amicizia tra le compagini è nota, ma a consolidarla non sono solamente gli striscioni tra le Curve. Numerosi infatti – nella storia dei due club – gli incroci di mercato. L’appuntamento di questa sera è sempre a San Siro, la sfida sempre tra i grandi ex. I nerazzurri cavalcano l’onda del successo con mister Pioli in grado di far diventar oro tutto ciò che tocca. C’era riuscito con la Lazio – il Re Mida della Serie A – donando smalto ad una squadra senza identità e risollevando le sorti di uno spogliatoio da troppo compromesso. Certo, senza Candreva, probabilmente non sarebbe stato nemmeno così facile. Già, proprio quel Candreva lì, quello che arrivava a Roma, esattamente cinque anni fa, nell’ultimo giorno del mercato invernale, tra lo scetticismo del popolo biancoceleste. Quello che s’è guadagnato il rispetto di un’intera tifoseria con quella corsa sotto la Nord. Un’esultanza di pioggia e lacrime. Insomma, gli ingredienti sono tutti per una sfida al sapore di rivalsa e nostalgia. Un 3-0 da rivendicare e una Coppa Italia da conquistare.

A CENTROCAMPO – Dalla panchina al reparto offensivo, da Peruzzi a Favalli, da Mancini a Vieri. Tante le trattative che hanno infiammato il calciomercato tra le due squadre. Quelle più intense hanno riguardato senza dubbio il centrocampo. Nomi che, solo a rileggerli, vengono ancora i brividi lungo la schiena. Andando a ritroso, il primo ad uscire dai cassetti della memoria è sicuramente quello di Juan Sebastian Veron. “La Brujita”, dopo aver conquistato importanti trofei – tra il 1999 e il 2001 – con la maglia della Lazio e una parentesi inglese, ha vestito la casacca nerazzurra dal 2004 al 2006. Percorso analogo per Almeyda, anche lui protagonista degli anni d’oro della formazione Capitolina tra il 1997 e il 2000 e di quella interista dal 2002 al 2004. Esperienza inversa, invece, quella di Simeone: le sue prestazioni sono state ammirate prima in quel di Milano (dal 1997 al 1999) e poi hanno incantato il pubblico di Roma (1999/2003). Ma nel cuore dei tifosi di entrambi i club, resteranno anche i dribbling di Conceição, la fisicità e il sacrificio di Aaron Winter, la corsa di Dino Baggio e l’essere incisivo di Jugovic. Approdando ai giorni nostri, impossibile dimenticare il brasiliano Hernanes, ma questa è una storia che conosciamo tutti…

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