Restiamo in contatto

NOTIZIE

“NON FARE AUTOGOL”. CANDREVA: «Per diventare campioni il segreto è lavorare sempre col sorriso. Daremo il massimo per centrare l’Europa League» (FOTO)

L’esterno di Tor de Cenci al Liceo “Farnesina” ha presenziato all’iniziativa nella quale ha messo in guardia gli studenti da fumo, alcol, sedentarietà, alimentazione scorretta…

Pubblicato

il

Non fare autogol Candreva 2.jpg

NOTIZIE SS LAZIO –  Antonio CANDREVA scende in campo contro i tumori. Il centrocampista romano ha presenzia to all’incontro presso il Liceo “Farnesina”, per la quarta edizione del progetto “Non fare autogol”. Un’iniziativa, promossa da AIOM con Presidenza del Consiglio, CONI, FIGC, FMSI e i campioni di serie A, nella quale il giocatore ha incontrato gli studenti mettendoli in guardia da fumo, alcol, sedentarietà, alimentazione scorretta. “La cosa più importante per diventare Campioni, come avere detto voi, non è solo non fumare ma ci sono anche altre cose importanti – svela Candreva al suo giovane pubblico – Ci sono tante altre cose come il sacrificio al lavoro, il fumo, l’alcool e queste cose qua sono determinanti per la vita di un atleta. Il lavoro, il sacrificio, il sorriso, comunque si deve fare il proprio lavoro, quello che si vuole, non solo nel calcio ma anche negli altri sport con il sorriso e con la voglia di migliorare sempre, poi stiamo toccando discorsi importanti, anche della vita privata di un atleta professionista che si vuole migliorare”. Inevitabile una domanda sul campionato: “La stagione ancora deve terminare, siamo ancora in corsa per raggiungere un posto in Europa League, mancano delle partite, daremo il massimo per raggiungere il nostro obiettivo che è l’Europa League“.

LA CRONACA DELL’EVENTO

candreva non fare autogol

Ore 10.06 – L’esterno di Tor de Cenci prende posto al tavolo dell’incontro

Ore 10.00 – Puntualissimo arriva Candreva accompagnato dal suo procuratore

MORETTI Andrea 00 .jpg

Ore 10:16 Ecco le domande poste a Candreva:

Qual è il segreto per diventare Campioni? «Buongiorno a tutti, la cosa più importante per diventare Campioni, come avere detto voi, non è solo non fumare ma ci sono anche altre cose importanti.Ci sono tante altre cose come il sacrificio al lavoro, il fumo, l’alcool e queste cose qua sono determinanti per la vita di un atleta. In discoteca ci si può andare con gli amici, l’ho fatto anche io quando stavo a Roma, poi sono andato via giovanissimo e mi sono divertito anche senza far uso di alcool. Bisogna avere la compagnia giusta e quindi ripeto che ci si può divertire anche senza far uso di alcool. Il rispetto dell’avversario ci deve essere a prescindere perché siamo tutti colleghi, un fallo di gioco, una parolaccia magari può capitare a tutti quindi durante una stagione può capitare a tutti di fare un gesto del genere ma quando si scende in campo il rispetto degli avversari e di tutti è importante, anche nella vita! Ripeto che i sono tante cose importanti per diventare un Campione, il lavoro, il sacrificio, il sorriso, comunque si deve fare il proprio lavoro, quello che si vuole, non solo nel calcio ma anche negli altri sport con il sorriso e con la voglia di migliorare sempre, poi stiamo toccando discorsi importanti, anche della vita privata di un atleta professionista che si vuole migliorare»

Qual è il piatto preferito di Candreva?«Vorrei mangiare in un fast food, mi manca da parecchi anni»

Come hai cominciato? «Come ho detto prima, sono andato via di casa a tredici anni, sono andato in un convitto a Terni, dove c’erano altri ragazzi che venivano da tutta Italia e ho iniziato lì la mia esperienza. Non è stato facile perché all’inizio non ero abituato a stare lontano dagli amici, dai miei genitori, dai miei famigliari quindi è stato un po’ difficile poi comunque si è sistemato tutto. Lì è iniziato il mio percorso da calciatore, più crescevo e più capivo che potevo e che volevo fare questo tipo di lavoro. Da lì ho esordito in Serie B con la Ternana, poi sono andato all’Udinese dove ho giocato poco e sono stato lì. La mia esperienza più importante l’ho fatta a Livorno quando abbiamo vinto il Campionato di Serie B e anche la prima esperienza in Serie A l’ho fatta lì a Livorno, poi sapete tutti come è andata, devo continuare? ».

Che cosa si prova nel momento in cui tutto lo stadio ti applaude? «Si prova una bella emozione, soprattutto quando si fanno dei gol importanti, per la squadra hanno un valore maggiore. si provano emozioni che sono difficili da descrivere perché sono attimi di gioia da condividere con i compagni e con la gente che ci sostiene tutte le domeniche»

Che giudizio dai alla tua stagione fino a questo momento e che obiettivi hai per i Mondiali? «La stagione ancora deve terminare, siamo ancora in corsa per raggiungere un posto in Europa League, mancano delle partite, daremo il massimo per raggiungere il nostro obiettivo che è l’Europa League. Per quanto riguarda il Mondiale speriamo di farlo alla grande, all’altezza che è l’Italia perché le nazionali hanno paura dell’Italia. Ho fatto una Confederation Cup as altissimo livello, siamo stati sfortunati ad uscire ai calci di rigore, quindi sappiamo che sarà dura perché il Mondiale sarà difficile perché c’è un girone da passare con nazionali altrettanto forti»

Cosa pensi del doping nello sport? «Penso che il doping sia poco diffuso nel nostro mondo, siamo ultracontrollati e assumere certe sostanze fa solo male, non aiutandoci nella prestazione»

La parola passa poi agli studenti che iniziano a fare le domande:

Cosa hai provato dopo il cucchiaio a Casillas? «Prima di farlo ho chiesto ai big, a Buffon, a Pirlo, se era giusto farlo quel cucchiaio. Loro mi hanno detto: ”Fai quello che ti senti”, io ero partito già con quell’idea ed è andata bene»

Ore 11.05 – A margine dell’evento Candreva rilascia anche delle dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport:

Quanto è importante insegnare ai giovani un corretto stile di vita?
“E’ importantissimo perché è una cosa formativa, perché da piccolo si può già prendere una strada positiva per qualsiasi tipo di sport. Senza fare abuso di alcol e con un alimentazione corretta si può fare attività sportiva in maniera importante. Questi sono passi importanti per fare una vita migliore”.

Sei di Roma, ma sei andato via da Roma molto giovane. Il rischio di non avere uno stile di vita consone c’era…
“Assolutamente si, l’ho detto prima perché ho salutato le amicizie e non sapevo quello che mi poteva succedere. Andando via giovanissimo per andare in un convinto per andare solo a scuola e giocare a pallone ti aiuta tanto”.

LAZIONEWS.EU SEGUE L’EVENTO IN TEMPO REALE con Francesco Pagliaro

PIÙ LETTI

Lazionews.eu è una testata giornalistica Iscritta al ROC Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 137 del 24-08-2017 Società editrice MANO WEB Srls P.IVA 13298571004 - Tutti i diritti riservati