Çalhanoğlu è sicuro: “La Lazio è una grande squadra, ma con l’aiuto dei nostri tifosi possiamo batterla”

NOTIZIE LAZIO – Domani si gioca. Domani finalmente si saprà chi tra Lazio e Bayer Leverkusen giocherà la prossima Champions League. La sfida che andrà in scena al Bayarena è molto delicata e può valere un’intera stagione. La squadra romana però parte con un leggero vantaggio, derivante dalla vittoria per 1-0 all’Olimpico dell’altra settimana, ma in Germania tutti credono nella rimonta delle “aspirine”. Stamattina, la stella della squadra Hakan Çalhanoğlu, ha parlato della battaglia di domani ai microfoni di Calciomercatonews.com: “Non abbiamo segnato, quindi la Lazio è stata convincente in fase difensiva. Però, ad essere onesti avremmo dovuto sfruttare meglio qualche occasione. Non avremmo dovuto perdere questa partita, ma a Leverkusen la musica cambia. Dobbiamo essere solo più concentrati. Conoscevo tutti i giocatori della Lazio perché il nostro allenatore ci aveva preparato bene. Nessun giocatore di quelli che incontriamo ci è sconosciuto. La Lazio è una buona squadra però. Più delle individualità quello che emerge è la compattezza globale.” Il turco è convinto che il fattore casa potrà incidere: “Non mi interessa se a Roma meritavamo di più o no. Il dato di fatto è che la Lazio ha vinto, il resto non conta. In casa dobbiamo giocare meglio di quando abbiamo fatto in Italia. Questo è il nostro obiettivo. Per la Lazio non sarà facile, con i nostri tifosi a sostenerci abbiamo battuto già diverse grandi squadre come l’Atletico Madrid“. Infine il numero dieci ha svelato dei particolari su una delle sue qualità migliori: “ll segreto delle mie punizioni? Da quando sono piccolo ho sempre studiato diversi tiratori di punizione, fra i quali c’era Sinisa Mihajlovic che secondo me è stato, da questo punto di vista,uno dei più grandi di sempre. Per me è sempre stato affascinante capire quello che i migliori giocatori del mondo riuscissero a creare sfruttando le punizioni in diverse zone del campo.Dalla linea laterale, da 40 metri: si può essere pericolosi in qualsiasi momento, e secondo me questo è un aspetto molto intrigante del calcio”.