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Lazio-Palermo, quando bastano 7 minuti e un poker per cambiare la storia

Emozioni e gol, Lazio-Palermo del 2005 fu questo e molto altro…

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C’ERA UNA VOLTA – Lazio-Palermo. Una sfida apparentemente come tante altre, ma ciò che sembra non sempre è. Ogni partita ha una storia a sè, ogni match, per un motivo o per un altro, merita di essere raccontato. Questa è la storia di come 7 minuti, a volte, possano cambiare la storia: una minuscola parte nell’universo calcistico, ma gli Dei del pallone si divertono così. Era il 25 settembre quando biancocelesti e rosanero si contendevano il ruolo di “grande”.

Delio Rossi contro Gigi Del Neri, il tecnico laziale prova a battere il rivale con le sue stesse armi. Ed ecco allora che le fasce diventano la zona nevralgica del campo, Behrami-Oddo per la Lazio contro Grosso-Bonanni. E’ il Palermo a iniziare meglio, i siciliani prendono il controllo del match. Il vantaggio, firmato Caracciolo, è la punizione per una Lazio troppo presuntuosa: Pandev è un fantasma, Rocchi corre come un forsennato, ma senza logica, Liverani non inventa. Si va al riposo con gli ospiti in vantaggio, si riparte con il Palermo pronto a raddoppiare: stavolta il giustiziere indossa i panni di Gonzalez. Sembra finita, ma nessuno ha fatto i conti con i 7 minuti che cambiano la storia della partita. Santoni regala il primo gol alla Lazio con un liscio clamoroso, Rocchi ringrazia. E’ lo stesso attaccante veneziano a servire a Pandev, dopo neanche 60 secondi, la palla del raddoppio: neanche la versione sbiadita del macedone può sbagliare. Rimonta completata, freccia inserita. E il sorpasso arriva nel modo più inaspettato, un vero e proprio colpo di fortuna. Oddo calcia nel mucchio, la sfera colpisce la parte meno nobile di Manfredini che devia in rete. Il Fato, quando vuole, sa essere decisivo. A chiudere il match colui che aveva aperto le marcature laziali, è ancora Tommaso Rocchi a far esplodere l’Olimpico: Rossi rotola sul prato verde, sommerso dall’abbraccio dei suoi ragazzi. E’ il bello del calcio, certe emozioni non si vivono tutti i giorni.

La Lazio riprende una partita per i capelli, proprio quando tutto sembrava perso. Proprio quello che deve fare anche la squadra di Pioli: prendere esempio dal passato per capire il futuro. In fondo bastano 7 minuti e una botta di fortuna.

Matteo Vana

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