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Baccini: “Mi aspetto tanti gol da Lazio-Genoa, Felipe Anderson un marziano”

NOTIZIE LAZIO – Il cantatuore, tifoso rossoblu, parla del match di domenica…

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NOTIZIE LAZIO – Cuore genoano. Francesco Baccini, cantautore e tifoso del Genoa, è intervenuto a ‘Elleradio’ nella trasmissione “Laziali On Air” per parlare della sfida di domenica prossima, tra la Lazio ed i rossoblu:

Da un anno e mezzo va avanti la rivendicazione laziale dello scudetto 1914/15. Cosa pensa un genoano di questa vicenda?

“Bisogna vedere come venivano assegnati gli scudetti all’epoca. Lo Spezia ha vissuto una vicenda simile ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Il Genoa stesso ha perso uno scudetto in quegli anni dei pionieri contro il Bologna. La partita si giocò tre volte, l’ultima delle quali a porte chiude, con la storia che racconta di pesanti favori verso i felsinei. In questa particolare vicenda sono favorevolissimo all’ex aequo. Non ci sono testimonianze dirette, ma documentazioni dell’epoca. E’ difficile stabilire con esattezza la verità e l’ex aequo sarebbe un modo per fare giustizia senza paura di sbagliare. Da genoano posso dire che l’importante è che non venga toccato il titolo del Genoa, giustamente, ma l’assegnazione ex aequo mi sembra un’eccellente soluzione, anche perchè un campionato di Guerra presenta particolarità irripetibili”.

Che partita sarà Lazio-Genoa?

“Il Genoa è una squadra che fa un pressing pazzesco e deve correre molto. Appena arriva un po’ di calo fisico, subentrano delle difficoltà. Quest’anno siamo partiti veramente a razzo e vedo giocatori come Rincon e Laxalt un po’ stanchi, anche per gli impegni con le Nazionali sudamericane. Loro due in particolari sono uomini chiave e il Genoa per girare al meglio deve contare sulla loro freschezza. La sosta può aiutare le squadre che devono rifiatare e può penalizzare quelle squadre che erano lanciate. La sconfitta di Bergamo ci ha creato difficoltà, ma l’Atalanta in questo momento gioca benissimo e ne sono anche felice perché sono un gasperiniano convinto. Non avrei mai dato via il nostro ex mister, anche se Juric è un suo degno allievo. Mi aspetto comunque una partita ricca di gol, non ricordo in tempi recenti una partita tra Lazio e Genoa senza molti gol”.

Su Juric

“Era il capitano del primo Genoa di Gasperini che come detto è stato il suo maestro. Era già un allenatore in campo, rispetto a Gasperini lo vedo più accorto difensivamente. A inizio campionato il Genoa ha avuto praticamente la miglior difesa insieme alla Juventus, ma ha pagato difficoltà offensive dovute anche all’assenza di Pavoletti. E’ lui che fa salire la squadra ed è fondamentale come punto di riferimento. Il figlio di Simeone è giovanissimo e sta facendo bene, ma è chiaro che non è ancora ai livelli di Pavoletti”.

Pavoletti, era stato accostato anche alla Lazio

 “E’ un giocatore che avrebbe fatto bene in molte squadre, Napoli compreso. Al Genoa però nessuno lo discute più, può stare anche qualche giornata senza segnare e i risultati si vedono, sul piano della fiducia. E’ lo stesso ragionamento che ha fatto Perin, un giocatore che ha affermato di stare bene a Genova e lo ha dimostrato, trovando la sua dimensione per crescere al meglio. Non dimentichiamo che essendo un portiere parliamo ancora di un giovane che preferisce giocare e stare tranquillo sotto la Lanterna piuttosto che tentare avventure rischiose. Pavoletti a Napoli avrebbe rischiato di incontrare le stesse difficoltà di Gabbiadini, che vedo come un corpo estraneo nel gioco di Sarri”.
E si era parlato anche di Perin, infatti…

“Come ripeto, per lui è stata la fiducia trovata a Genova a fare la differenza. Ci fu un periodo in cui il Genoa fu allenato per poche partite da Liverani e Perin aveva commesso diversi errori che avevano minato la sua fiducia. Una volta tornato Gasperini, il tecnico disse che Perin sarebbe diventato uno dei portieri della Nazionale e così è stato. Il ragazzo ha acquisito sicurezza ed è stato anche messo in riga da Gasperini, che ne ha corretto alcuni comportamenti, figli forse di qualche eccesso giovanile. A volte con i giovani serve soprattutto fiducia e consapevolezza nei loro mezzi”.

Marchetti invece che portiere è?

“E’ sicuramente un gran portiere, a sua volta dodicesimo – e a tratti anche titolare – della Nazionale. Anche lui ha i suoi momenti, a volte alterna grandi prestazioni a errori piuttosto evidenti. Diversi fastidi fisici lo hanno però condizionato in momenti chiave della carriera, di questo bisogna tenerne conto”.

Ti aspettavi una Lazio così?

“La Lazio è partita un po’ sottotono, nelle aspettative e nel gioco, invece ora sta vincendo e convincendo pur avendo perso un campione come Candreva, che in biancoceleste faceva la differenza. A me della Lazio piace tantissimo Felipe Anderson, lo vedo un po’ pazzo, fa delle cose da marziano e la domenica dopo magari si nasconde. Se avesse continuità probabilmente giocherebbe nel Barcellona. Lo stesso vale per Keita, quando loro girano riescono ad entusiasmare e a far girare tutta la squadra”.

Pioli potrebbe risollevare l’Inter?

“Credo di sì, perché essere partiti con Mancini ed aver proseguito con De Boer, atterrato a Milano come se fosse un oggetto misterioso senza sapere una parola di italiano, ha destabilizzato la squadra. L’Inter al momento non è una squadra, sono undici solisti e il compito di Pioli, che mi sembra nelle sue corde, è quello di far diventare un gruppo vero una rosa alla quale di sicuro non manca la qualità, basti pensare ai nomi in attacco”.

Su Immobile

“E’ sicuramente molto forte, mi piace perchè ha il fiuto del gol e lo sta dimostrando anche in Nazionale. Alla Lazio sta ritrovando quella fiducia e quella componente psicologica che gli era mancata nelle sue esperienze all’estero. Quando un attaccante non segna inizia poi ad innescarsi un circolo vizioso che lo porta anche un po’ a deprimersi”.

Un’ultima domanda sui tuoi prossimi progetti

“Ho un album nuovo in cantiere, ho iniziato inoltre un tour assieme ad un artista romano, Sergio Caputo, un’icona dello swing italiano. Saremo all’Auditorium il 31 di marzo e aspettiamo il pubblico romano. Nel 2017 riprenderò anche il mio progetto Baccini Canta Tenco, visto che ricorreranno i cinquant’anni dalla scomparsa del grande Luigi Tenco”.

 

D.S.

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