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Biglia non accende la luce, la Lazio resta al buio

NEWS DEL GIORNO – Al termine del match il capitano ha mostrato tutto il suo rammarico, scusandosi apertamente con i tifosi…

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Pubblicato il 9/11 alle 18.30

NEWS DEL GIORNO – Dodici giornate di campionato, sei vittorie e sei sconfitte. Ancora nessun pareggio, con la Lazio che dopo il derby perso si trova a galleggiare a metà classifica, raggiunta dalla Juventus che pure in questo inizio di stagione è parsa parecchio in difficoltà. La stracittadina ha fatto scattare più di un campanello d’allarme nei tifosi biancocelesti che hanno visto crollare di nuovo la squadra di Pioli, chiamata all’ennesima “partita della svolta“, evidentemente da rimandare ancora, a data da destinarsi. Nella sfida contro la Roma è mancata fluidità alla manovra, si è visto poco ritmo e le varie azioni manovrate non sono mai state realmente pericolose: “Dovevamo alternare di più e giocare tra le linee“, l’analisi a fine match. A finire sotto accusa insieme al tecnico è la squadra tutta, ma le sentite scuse rivolte personalmente ai tifosi a fine partite mettono in evidenza un Biglia che da fulcro del gioco laziale quale è mostra consapevolezza per quanto si è visto in campo: una formazione con poche idee e con la mediana imbrigliata, in grado di produrre poco e male.

PROBLEMA DI MIRA – Un rigore come quello concesso ai giallorossi dopo soli 9 minuti, che lascia ben più di qualche dubbio, è in grado di indirizzare un match e tagliare le gambe alla maggior parte delle squadre, ma la reazione messa in campo da Biglia & Co è parsa poca cosa, accesa solo da qualche fiammata intermittente di Felipe Anderson, che dopo la traversa si è però defilato uscendo lentamente dal vivo del gioco. La Lazio, nella persona di Pioli, a fine gara si è lamentata per il penalty ma nell’aria c’è consapevolezza che qualche ingranaggio non ha funzionato a dovere. Nella stracittadina i biancocelesti hanno completato solo 36 passaggi nella trequarti avversaria, mai dato così basso era stato raggiunto nell’era Pioli. Oltre all’accuratezza in zona offensiva, a scendere preoccupantemente è poi la precisione complessiva degli scambi: dall’81.5% di Lazio Torino, il trend è in costante diminuzione fino alla sfida di ieri, dove si è toccato il 72.8% (anche qui uno dei dati più bassi della gestione Pioli e il più negativo della stagione).

BIGLIA NON ILLUMINA – A tentare il maggior numero di passaggi, come ci si può attendere dall’impostazione tattica biancoceleste, è stato proprio Lucas Biglia. L’argentino, sui 408 totali ha gestito 69 scambi completandone 57, l’82,6% del totale. Precisione che si attesta intorno alle cifre delle ultime sue 4 presenze (81,87%), ossia da quando il numero 20 è tornato in campo dall’infortunio accusato con la nazionale. Prima dello stop la percentuale di precisione dei passaggi toccava quasi il 90%, segno che Lucas è attualmente lontano dalla sua migliore condizione. La Lazio ha bisogno del suo cervello, che pur correndo più di tutti nel derby (11,183 Km), non è riuscito ad accendere la luce. Una squadra che vuole imporre il proprio sistema di gioco e dominare l’avversario di turno, in casa o in trasferta, in Europa o in Italia non può permettersi certe flessioni, soprattutto nei suoi elementi chiave. Quegli uomini, come Biglia, Candreva e Klose, che con la loro esperienza dovrebbero caricarsi sulle spalle l’intera squadra e guidare la crescita dei giovani, che incarnano quella Lazio che vuole diventare grande, ma che a volte è ancora troppo piccola. Nove tiri in porta e soli due gol nelle ultime tre giornate, simbolo che se qualcosa nella Lazio non gira si fa fatica a trovare alternative. Il tutto coincide con il momento poco brillante del numero 87, che l’anno scorso dopo 12 giornate aveva già segnato 2 volte e fornito ben 10 assist. In estate il mercato ha fatto discutere, la squadra era stata definita poco migliorabile ma un ceto grado di crescita era atteso. Di tempo per tornare a sorridere ce n’è ancora, ma le lancette scorrono: Testa bassa e lavorare“, il grido di Pioli dopo il derby e forse la sua Lazio non ne ha mai avuto bisogno come in questo momento.

Per le statistiche si ringrazia Lazio Page

Gian Marco  Torre

@torre_gm

 

 

 

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