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Sorrentino vs Strakosha: generazioni a confronto. Portieri diversi ma cresciuti nello stesso vivaio (FOTO)

FACCIA A FACCIA SORRENTINO STRAKOSHA – Dopo le fatiche di Coppa, la Lazio si rituffa nelle faccende domestiche. Ad attenderla un impegno semplice solo sulla carta…

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FACCIA A FACCIA SORRENTINO STRAKOSHA – Dopo le fatiche di Coppa, la Lazio si rituffa nelle faccende domestiche. Ad attenderla un impegno semplice solo sulla carta, ovvero la trasferta contro il Chievo Verona. Sebbene la squadra di Di Carlo (all’esordio al Bentegodi dopo il sorprendente pareggio ottenuto al San Paolo) occupi l’ultimo posto in classifica, i due punti conquistati contro Napoli e Roma chiamano alla massima attenzione. Tra i tanti spunti che offre la partita c’è anche il confronto diretto tra due generazioni di portieri, Stefano Sorrentino da una parte e Thomas Strakosha dall’altra.

UNA VITA DA PORTIERE – “Una vita da mediano” canta Ligabue, una da portiere è quella che continua a vivere con successo Stefano Sorrentino. Classe 1979, l’estremo difensore compirà 40 anni il prossimo 28 marzo ma tra i pali è ancora una sicurezza. Nato a Cava dei Tirreni, è cresciuto proprio nelle giovanili della Lazio. Nella capitale, però, non è riuscito ad affermarsi e, dopo un lungo girovagare per l’Italia, è diventato un pilastro della storia clivense. I 252 gettoni con la maglia del Chievo lo posizionano al sesto posto della classifica all-time dei più presenti, a meno sei da una bandiera in quel di Verona come Federico Cossato. Stefano è il portiere con più partite alle spalle con la divisa gialla, tredici delle quali vissute contro la Lazio. Il bilancio pende verso i biancocelesti, con 7 successi e 3 pareggi. Appena tre le sconfitte. Al Bentegodi i capitolini sono sempre stati capaci di segnare almeno un gol all’esperto portiere, che ha mantenuto l’inviolabilità solo all’Olimpico (l’ultima volta il 28 gennaio 2017, Lazio-Chievo 0-1). Un carattere forte e un’anima da guerriero sono le sue peculiarità. Capitano dentro e fuori dal campo, Sorrentino si esalta contro le big, rendendosi spesso protagonista di parate straordinarie. Dopo lo 0 a 0 conquistato al ‘San Paolo’ nello scorso weekend, i social hanno celebrato la sua prestazione con ironia. Un messaggio divertente ma eloquente: Stefano para tutto. Anche l’impossibile.

Soprannominato “occhi da tigre” per la sua tenacia, Sorrentino è protagonista di un paradosso. Nonostante le sue prestazioni di alto livello, non ha collezionato mai una presenza in Nazionale. L’Italia è patria di grandi talenti in quel ruolo ma chissà se prima di appendere i guantoni al chiodo Stefano riuscirà a togliersi anche quest’ultima  (e meritata) soddisfazione.

UN PERCORSO INVERSO – Nonostante la giovane età, Thomas Strakosha è invece già un punto fermo della sua Nazionale. Con l’Albania il classe 1995 ha alle spalle 17 presenze e una titolarità che, in questo momento, sembra non poter essere messa in discussione da nessuno. Come Stefano, anche Thomas è cresciuto nelle giovanili biancocelesti ma, al contrario del collega, ne è diventato protagonista anche in prima squadra. A 23 anni, Strakosha è vicino alle 100 presenze con la maglia della Lazio (ora sono 93). L’albanese è uno dei tanti giovani cresciuti da Simone Inzaghi. Le sue parate hanno spesso salvato la retroguardia capitolina ma la strada per diventare campioni è ancora lunga. Il numero uno laziale deve acquisire maggiore sicurezza nelle uscite e migliorare nei rinvii. Non di rado alcuni cali di concentrazione lo portano a compiere questo fondamentale con sufficienza, mettendo la squadra in grossi rischi. Un difetto che si correggerà con il tempo ma Strakosha rimane un portiere su cui fare affidamento. Idolo dei tifosi e con la Lazio nel cuore, Thomas ama gioire con i laziali sui social.

https://www.instagram.com/p/Bp9gYRGAfqm/

Questo è solo il più recente degli esempi in cui mostra tutto il suo amore per i colori biancocelesti. Contro il Chievo sono già 4 i precedenti per l’albanese. Tre vittorie, una sconfitta ma un gol lo ha sempre subito. Chissà se domenica riuscirà a blindare la propria porta. La Lazio, ancora una volta, conta (anche) sui riflessi del suo giovane ma esperto campioncino per tornare a Roma con tre punti in più in classifica.

Marco Barbaliscia



 

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