BROCCHI: “Si è parlato più di YILMAZ che non della LAZIO: serve un ambiente coeso per ambire a traguardi importanti. Derby? Spero lo decida Candreva”

ESCLUSIVA LAZIONEWS.EU – In campo non si è mai risparmiato, non a caso il suo soprannome era ‘Pitbull‘ proprio per evidenziare il carattere guerriero che aveva. Oggi Cristian BROCCHI, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo per intraprendere la carriera di allenatore, cerca di instillare nei giovani Allievi I e II Divisione del Milan lo stesso carattere. Proprio quello che faceva quando era nello spogliatoio della LAZIO, dove era un autentico leader per carisma, esperienza e fame di vittorie. Una fastidiosa lussazione al metatarso lo ha costretto ad abbandonare i campi da gioco, non prima però di aver alzato un ultimo trofeo. Non una vittoria qualunque, ma la COPPA ITALIA conquistata ai danni della ROMA, un successo che resterà nella storia del calcio capitolino. A pochi giorni dal primo derby dopo quel famoso 26 maggio e alla vigilia dell’esordio europeo contro il LEGIA VARSAVIA, LAZIONEWS.EU lo ha contattato in esclusiva per presentare i match e dare il suo giudizio su quanto fatto fin qui dagli uomini di PETKOVIC:

Dopo due lunghe settimane, la Lazio ha dimostrato contro il Chievo che le critiche piovutegli addosso dopo le sconfitte con la Juve erano eccessive…
“Non avevo dubbi che la Lazio potesse ritornare a vincere e giocare. Nel corso degli anni la Lazio ha sempre dimostrato di saper venire fuori dai momenti difficili con maggior facilità di quanto non si potesse pensare prima. In realtà le partite con la Juve sono state difficili, sia quella di Supercoppa che quella di campionato, e non bisogna pensare che i biancocelesti siano già ai livelli dei bianconeri. I ragazzi di Conte, negli ultimi due anni, hanno dimostrato di avere la mentalità e dei giocatori per ambire a traguardi importanti. La Lazio ha una grande rosa che quest’anno si è anche rinforzata. Quest’anno ha preso giocatori di enorme qualità tecnica e di personalità, come può essere Biglia, che possono dare quel qualcosa in più e sicuramente nel corso della stagione faranno vedere appieno le loro qualità. La stagione di una squadra non si giudica con una partita e soprattutto non può essere una doppia sconfitta, per quanto brutta, contro la Juventus a pregiudicare un campionato intero”.

È una coincidenza che tornata la vecchia guardia è tornata la vecchia Lazio?
“No, perché quando nella prima giornata contro l’Udinese la squadra era diversa e ha vinto. E’ un discorso mentale e non di uomini: la verità è questa. Non sono d’accordo su questo: sicuramente ci sono situazioni da mettere apposto ma il ritorno in campo della ‘vecchia guardia’ non c’entra. Sono stati comprati giocatori di enorme qualità e dimostreranno tutto il loro valore”.

Alla luce delle operazioni delle altre squadre, crede che la Lazio possa competere per un posto in Champions?
“Assolutamente sì. Ovviamente ci vuole un’ambiente unito e coeso, oltre a tanta voglia da parte della squadra, tanto entusiasmo da parte di tutti per affrontare qualsiasi situazione in qualsiasi momento. C’è stata molta euforia per la vittoria della Coppa Italia e questa euforia doveva essere un fattore in più per far bene. In realtà in questo momento si è parlato di più del mancato arrivo di Yilmaz piuttosto che di cose più importanti come la Lazio stessa e la nuova stagione”.

Proprio il mercato, con il mancato arrivo di Yilmaz, ha fatto scatenare l’ira dei tifosi contro Lotito, il quale ha risposto per le rime ai contestatori. Scene che ha vissuto anche lei dall’interno, dov’è che si sbaglia? La piazza romana è troppo esigente o il presidente dovrebbe cambiare strategie comunicative?
“Per me la società, la squadra e i tifosi devono essere un corpo unito: qualcosa che va al di sopra del mercato e di tante altre cose. Non bisogna dimenticare che la Lazio in questi anni ha vinto più di tutte le altre, Juventus a parte. Si tende un po’ a sminuire quello che è stato fatto ma non dimentichiamoci che la Lazio, negli ultimi 5 anni, ha portato a casa 3 coppe e sfiorato la qualificazione in Champions League in due occasioni. La cosa più importante non è quindi giudicare l’operato del presidente, o la mancanza di affluenza allo stadio oppure le prestazioni negative di un giocatore: bisogna riuscire a creare un ambiente unito che possa così portare a conseguire traguardi importanti come quelli raggiunti in questi ultimi anni”.

Domani si torna in Europa League e, tornando indietro con la memoria, ancora brucia la sconfitta di Istanbul contro il Fenerbahce e ancora di più l’arbitraggio del sig.Collum. Quanto conterà l’esperienza dello scorso anno? La Lazio può arrivare in fondo?
“Sì la Lazio può arrivare in fondo. L’anno scorso avevamo un po’ di esperienza in meno, ma il fatto di essere usciti immeritatamente in una competizione che si poteva vincere ha fatto crescere la voglia alla squadra di riprovarci quest’anno. L’esperienza dello passata stagione sicuramente li aiuterà”.

La settimana si chiuderà con il derby. Dopo il 26 maggio quanto sarà difficile preparare una gara delicata come il derby? Ha qualche consiglio da dare ai suoi ex compagni?
“Vado un po’ controcorrente: per me è più facile preparare questo tipo di partite piuttosto che una partita sulla carta più semplice. Queste partite hanno delle motivazioni incredibili, ogni giocatore ha voglia di andare in campo e ogni giocatore deve credere di poter essere protagonista. Nel momento in cui questo succede, può far bene e giocare alla grande. L’unico consiglio che posso dare è quindi questo: scendere in campo convinti di poter essere protagonisti. Chi sarà decisivo? Quelli con più esperienza nei derby come Klose e Hernanes ma mi piacerebbe che l’uomo deciso fosse Candreva”.

Daniele Gargiulo