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LAZIO PRIMAVERA

La vittoria della PRIMAVERA nelle parole del “man of the match” e del “tecnico del bis” ( VIDEO)

Dopo dodici anni e una finale persa lo scorso anno, le ‘baby Aquile’ vincono il tricolore grazie alla doppietta del centrocampista e al gol di Tounkara…

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LAZIO PRIMAVERA CAMPIONE D’ITALIABollini fa bis: dopo 12 anni il tecnico riesce a ripetere l’impresa di conquistare il campionato Primavera sulla panchina della Lazio. Allora la squadra era guidata da giocatori come Domizzi, Gazzi e Berrettoni, oggi invece i leader di questa squadra sono capitan Falasca (al suo terzo titolo dopo quelli vinti con Roma e Inter), il bomber Rozzi e il metronomo Cataldi che con tre gol nelle Final Eight ha vinto la palma di miglior giocatore delle fasi finali. Senza dimenticare poi i baby gioelli Tounkara e Keita che hanno potuto contribuire solamente a stagione inoltrata ma che si sono resi protagonisti in più di un occasione. Un titolo arrivato grazie alla netta vittoria sull’Atalanta per 3-0 (RIVIVI IL MATCH CLICCANDO QUI) e che arriva dopo averlo sfiorato lo scorso anno. Cataldi e Tounkara hanno deciso la gara (CLICCA QUI PER LEGGERE LE LORO PAROLE INSIEME A QUELLE DI TUTTI GLI ALTRI GIOCATORI) regalando così alla Lazio quel tricolore sfiorato e sfumato soltanto all’ultimo dodici mesi fa (CLICCA QUI PER RIVIVERE LA PREMIAZIONE DELLA SQUADRA). Rivivi la vittoria delle ‘baby Aquile‘ attraverso le parole dei due protagonisti: mister Alberto Bollini in conferenza stampa e Danilo Cataldi ai microfoni dei cronisti presenti tra cui quello di Lazionews.eu:

LE PAROLE DEL ‘MAN OF THE MATCH’ CATALDI

SULLO SCUDETTO –“La soddisfazione è tanta. Dopo la delusione dell’anno scorso, c’era voglia di ricominciare con i ragazzi nuovi. Dal girone di ritorno in poi siamo cresciuti tantissimo, credo che alla fine la nostra vittoria sia meritatissima“.

SULLA LAZIO“Sì, siamo i migliori d’Italia, semplicemente perché siamo i Campioni d’Italia! Neanche io mi aspettavo che potessimo fare così bene. In queste tre partite siamo stati impeccabili, anche stasera abbiamo dato tutto e schiacciato l’Atalanta. Mi sento benissimo: ho segnato due gol, ma anche se avessimo vinto con un gol di un altro compagno o grazie a un’autorete, sarebbe stato lo stesso”.

SUL PREMIO COME MIGLIOR CALCIATORE DEL TORNEO – “Vincere il Premio Morosini è stata una grande gioia. La standing ovation? E’ stata una bella cosa, soprattutto perché sono venuti tantissimi nostri tifosi. Faccio fatica a descrivere la mia contentezza“. Ora inizia il difficile.

SUL FUTURO –  “Vediamo se sarà possibile fare il grande salto, decideremo con la società. Se loro vorranno puntare su di me – o su di noi – si vedrà, altrimenti troveremo una soluzione. Adesso voglio soltanto godermi questo successo”.

LO ‘STRATEGA’ BOLLINI IN CONFERENZA STAMPA

Pesa la medaglia?
E’ leggera! Volevamo questa vittoria, la Lazio ha il senso della maglia nel dna, questi ragazzi l’hanno interpretata al massimo. I ragazzi che hanno perso lo scorso anno l’hanno forse sentita di più. Per me, terminata una stagione, ne inizia una completamente nuova. Questo è un grande mix tra l’anno scorso, i ragazzi saliti dagli Allievi e gli innesti. Vincere uno Scudetto ripaga molti sacrifici e certi pensieri. Oggi è l’ultimo giorno con molti di loro, ho chiesto carattere e atteggiamento giusto. Abbiamo strameritato questa vittoria, contro un’Atalanta dalla grande sportività.

E’ la squadra più forte d’Italia?
E’ quella che ha avuto una grandissima crescita. La fotografia esatta viene dal campionato. Pochi avrebbero scommesso su questa vittoria, nel girone di ritorno abbiamo fatto tantissimi punti. Vincere la regular season è stata una prova di grande forza, siamo arrivati qui in grandissime condizioni. Siamo i più forti come atteggiamento, ma se penso alla Juventus che ha due squadre, si capisce che nelle gare secche può succedere di tutto. Abbiamo vinto meritatamente.

Quando comincerà ad allenare i grandi?
Io alleno ragazzi che vanno poi tra i grandi. Mi godo questa vittoria nella Lazio, con il numero uno che è Lotito, che ha vinto una Coppa Italia contro la Roma, il campionato con la Salernitana e questo con la Primavera. Sono contento delle lusinghe che mi arrivano, tra i grandi ci andrò, ma adesso devo pensarci. Rimango su questa panchina? Se si può fare meglio di questo, non riconosco il colore di questa medaglia. Sto bene alla Lazio, mi incontrerò con il presidente e con Tare. Ho dato anima e corpo a questa squadra, grazie anche ai miei collaboratori. Nel calcio di oggi esiste ancora la parola passione, unita alla professionalità. Nello spogliatoio c’è stato un coro bellissimo per Mirko Fersini, questa vittoria spero attenui i dolori della sua famiglia.

Avevi perso due volte contro i colori nerazzurri, oggi hai fatto riti scaramantici?
Quando ho visto la semifinale con il Milan, ho pensato “Eccola là!”. In queste gare, chi è andato in vantaggio ha sempre vinto. Mancavano Crecco e Rozzi, oggi anziché preparare la partita abbiamo visto un video preparato da loro. Ci siamo collegati con Marchetti, che ci ha ha detto che anche noi dovevamo fare qualcosa di grande. Anche Brocchi, Candreva ci sono stati vicino, lo stesso Pino Insegno.

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