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Acerbi: “Alla Lazio sto bene, cerco sempre di migliorarmi. La Nazionale? Arriverà da sé”

INTERVISTA ACERBI – Dopo l’allenamento della squadra biancoceleste, Francesco Acerbi…

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INTERVISTA ACERBI – Dopo l’allenamento della squadra biancoceleste, Francesco Acerbi è intervenuto ai microfoni del canale telematico del club per parlare del momento e dei prossimi impegni della Lazio.

LAZIO – “Abbiamo fatto un buon periodo, abbiamo vinto e abbiamo giocato bene, peccato per il pareggio con la Fiorentina dopo un buon primo tempo. Dobbiamo migliorare da quel punto di vista. È comunque un buon periodo e la pausa può essere utile, ora ci aspetta un calendario impegnativo. Lavoriamo tutti di squadra, difendiamo e attacchiamo in tanti, stiamo bene fisicamente. Abbiamo tanta qualità e siamo sempre un pericolo per gli avversari, in Italia se non ci si aiuta tra compagni è difficile vincere”.

ACERBI – “Io dico sempre quello che penso, non bisogna mai dire cose che vogliono sentirsi dire. Io sono sempre sincero, mi sentirei sporco altrimenti. Questo è importante per stare bene con se stessi, non bisogna mai nascondersi dietro la verità o alle preoccupazioni. In campo mi piace aiutare ed essere aiutato. Non sono Dio in terra e ho bisogno di una mano anche io, cercando di fare le cose anche io con la massima attenzione. Devo ringraziare i compagni che comunque mi supportano sempre. L’umiltà è fondamentale in campo e non solo, il mio è un modo di fare ormai consolidato. Cerco sempre di capire i momenti e l’avversario per poter ottenere il massimo”.

MOMENTO – “Con il Milan siamo stati prudenti, loro vivono di ripartenze e in casa volevamo essere attenti. Con la Roma non c’è stata partita sin dai primi minuti, siamo stati bravi a sfruttare le difficoltà dei giallorossi”.

LEIVA – “Leiva dà una mano fondamentale in difesa, è un leader silenzioso. Un giocatore importantissimo per questa squadra, come tutti gli altri. Fa filtro, recupera, imposta e corre. Noi abbiamo tanta qualità nel palleggio, siamo tra le più forti in questo. Non si può avere un solo modulo di gioco, le altre squadre ti conoscono e devi avere delle alternative”.

STRAKOSHA – “Strakosha? Mi trovo benissimo con lui, è affidabile e ha grandi margini di miglioramento. Io mi fido sempre di chi gioca, cerco di aiutare e se ho mezzo dubbio sul mio compagno significa che ho sbagliato qualcosa io”.

NAZIONALE – “Per quanto riguarda la mancata convocazione, quando non sono stato convocato mi sono detto: “Perché? Devo fare di più?”. Io credo di dover dare il massimo fino alla fine, per essere a posto con me stesso. La vita mi ha insegnato a guardare avanti e comportarmi bene, cercare di capire gli errori che si fanno. L’importante è andare avanti a testa alta, poi le cose arrivano da sé”.

DIFENSORI – “Wallace, Luiz Felipe, Bastos: hanno tutti qualità indiscutibili. Poi dipende da loro, devono dare tutto e non perdersi d’animo. Giocando poco si tende a mollare, ma è normale. Se uno però tiene duro fa sempre bene quando scende in campo, infatti loro hanno offerto belle prestazioni quando chiamati in causa”.

CALENDARIO – “L’Inter ha vinto il derby perché aveva più voglia di vincere, è una spanna più forte dei rossoneri. Fisicamente e mentalmente sta bene, io non guardo mai il calendario. Giorno per giorno valuto la partita successiva, quando è finita penso a quella seguente. Sicuramente è un calendario difficile, mancano 11 partite e ognuna di queste è fondamentale. Ogni squadra ha qualcosa per cui lottare, sono tutte complicate”.

AMBIENTE BIANCOCELESTE – “Dal primo giorno mi sono subito trovato bene, sapevo già che l’annata sarebbe partita bene. Sto bene qui, come se fossi qui da tanto. Devo ringraziare il mister e i compagni che mi hanno accolto benissimo. Io sono sempre andato per la mia strada anche nei momenti difficili, ho sempre dato tutto e il lavoro paga. L’impegno non deve mancare mai, nessuno può dirmi nulla da questo punto di vista. Cerco di migliorarmi giorno per giorno. Ho stretto legami forti con tutti. Parolo è molto simile a me, poi ci sono Immobile, Milinkovic. Radu è il boss, non si può non essere d’accordo con lui”.

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