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Abete: “L’Italia è indietro a molte altre realtà estere. Se Lotito si mette in testa qualcosa è difficile fargli cambiare idea”

ABETE – L’ex presidente della Figc Abete, è intervenuto ai microfoni…

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ABETE – L’ex presidente della Figc Abete, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia per parlare di Nazionale, stadi di proprietà e non solo. Queste le sue parole.

NAZIONALE – “Le ultime prove della Nazionale sono state positive e fanno ben sperare. C’è stata una fase di rodaggio, poi si è visto anche il bel gioco. Aspettiamo queste partite in casa per vedere i risultati. C’è più coraggio e anche le condizioni per schierare i giovani. Qualificarsi ad un Europeo è più facile di un Mondiale e noi ne abbiamo pagato pegno. I più anziani del gruppo sono una garanzia. Dopo un periodo di difficoltà, dobbiamo tornare ai livelli di una volta. 

GRAVINA – “Presto per fare un bilancio ma sta facendo molto bene. Ha trovato una situazione complessa, ma si è mosso bene. Conosce perfettamente il mondo della Federazione. Ha ricoperto tanti ruoli al suo interno. Si sta muovendo con dinamismo”. 

STADI IN ITALIA – “Siamo indietro rispetto alle altre realtà estere. Lo ricordava anche Infantino in un incontro qui a Roma. Noi abbiamo portato avanti le candidature dell’Italia come paese ospitante dell’Europeo, ma siamo comunque molto indietro. Senza grandi eventi abbiamo difficoltà a mettere a fuoco una progettualità. Gli stadi fatti finora sono stati fatti dove erano i precedenti. Questo testimonia la difficoltà di locazione di uno stadio a livello urbanistico. C’è una crisi della città che dura da tanti anni e ha determinato effetti negativi sul mondo del calcio. Negli ultimi anni Roma e Lazio sono andate meglio di Milan e Inter, ma San Siro è sempre pieno, l’Olimpico no”. 

LOTITO – “Ha una grande preparazione e sa gestire bene la società. Lui ha il suo carattere e con lui ho avuto tanti confronti e scontri. Lui è un combattente dal punto di vista delle idee. Se si mette in testa qualcosa, è difficile fargli cambiare idea. Però è anche molto competitivo. Dal punto di vista della gestione societaria e di conoscenza del mondo del calcio, tanto di cappello. Merita rispetto e riconoscenza per quello che ha fatto”. 

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