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GAZZETTA DELLO SPORT. CISSE avvisa la Roma: «Io cambio la storia»

L’attaccante della Lazio stasera tornerà a indossare la maglia della nazionale francese

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GAZZETTA DELLO SPORT. CISSE avvisa la Roma: «Io cambio la storia»

L’attaccante della Lazio stasera tornerà a indossare la maglia della nazionale francese

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«In Italia mi sono ambientato bene, sono felice di essere a Roma — racconta Cisse, che stasera tornerà a indossare la maglia della Francia—. Ho scelto la Lazio perché i dirigenti mi hanno convinto e c’è stato un colpo di fulmine. Quando mi hanno avvicinato ho capito che erano sinceri e subito c’è stato un buon feeling col d.s. Tare, ma anche con Reja che ha insistito per avermi. Il tecnico ama i giocatori che danno profondità e velocità alla manovra e non aveva tanti elementi con queste caratteristiche». E pensare che fino a non molto tempo fa Cisse aveva sempre escluso l’ipotesi di sbarcare nel nostro campionato, come ricorda La Gazzetta dello Sport. «Sì — ammette —, ho sempre detto che non sarei mai andato in Italia perché la ritenevo non adatta al mio gioco. Ma le cose cambiano. L’Inghilterra è intensità, furore. L’Italia è tattica, tutto è preciso anche in allenamento, si lavora tanto. La Grecia è la follia: tutto è possibile, a ogni livello. La Francia è un cocktail di tutti gli altri tre».

Oltre a Djibril, la società ha fatto tanti acquisti in estate. «Il presidente Lotito ha speso molto. La Lazio è una bella squadra, completa, con un doppione per ogni ruolo. Possiamo fare una buona stagione, ci giocheremo le nostre carte. Non abbiamo complessi d’inferiorità, non abbiamo paura di nessuno». Neppure della Roma, prossima avversaria dei biancocelesti. «Appena arrivato all’aeroporto di Roma i tifosi me ne hanno parlato. Sono condizionato. E’ il match che non si può perdere. Conosco a memoria la data: il 16 ottobre. E poi gli ultimi cinque la Lazio li ha tutti persi. Io amo rompere le serie: il Sunderland non batteva il Newcastle da 30 anni, poi con me in campo…».

Per Cisse scegliere la Lazio è stata una sfida. «Potevo restare in Grecia, dove non dovevo dimostrare nulla, ma volevo misurarmi in un campionato più difficile. Io ho bisogno di questo fervore, di questa adrenalina. Amo mettermi in pericolo, prendermi dei rischi. E’ la mia natura». Cisse svela anche perché ha preso la maglia numero 99. «Il 9 era di Rocchi, il capitano. Alla Lazio lui è un’istituzione e bisogna avere rispetto».

Con Reja non ci sono stati problemi, anzi, il rapporto è ottimo «E’ un allenatore all’antica. Puntiglioso, sa essere incazzoso, ma anche affettuoso. E’ un mix tra Roux e Gerets tra quelli che ho conosciuto. Gente di carattere». E la Serie A, vista da vicino, non è poi così difficile come la si dipinge all’estero. «Il campionato italiano non è più come qualche anno fa quando per gli attaccanti la vita era impossibile. Adesso ci sono più spazi e profondità».

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