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ONAZI, il sì di PETKOVIC e il rinnovo

IL CORRIERE DELLO SPORT (A.Abbate) – Il terzino ha convinto il tecnico ad Auronzo…

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(GETTY IMAGES)

IL CORRIERE DELLO SPORT (A.Abbate) Onazi e Cavanda alla conquista di Petkovic. Il nigeriano lo aveva già stregato a distanza: Vladimir lo seguiva ai tempi dello Young Boys. Il terzino ha convinto il tecnico ad Auronzo. A tal punto che, una sua cessione, non è più così scontata. Sebbene le vie del mercato siano infinite e ci sia di nuovo il Bari sulle sue tracce. Onazi merita un premio, attende il rinnovo. Il regalo per Cavanda sarebbe un’altra chance in biancoceleste. Se l’è sudata al fresco delle Dolomiti: «Ho corso come uno schiavo per camminare come un re» , cinguettava su twitter, prima di lasciare il ritiro.

E’ diventato grande: «Onazi è già da serie A, bisogna puntare su di lui» , ha urlato Ledesma. Mica uno qualunque, un leader silenzioso. Cristian lo vede già al suo fianco, a sradicare avversari, rubare palloni. Ha colpito tutti i compagni, il nigeriano. E’ cresciuto in casa, adesso è pronto per il grande salto. Prende la mira, “Ona”. Spara, ha un destro micidiale: «E’ uno dei miei punti di forza, quando trovo un po’ di spazio e vedo la traiettoria libera dai difensori, non ci penso troppo e calcio in porta» E’ la scommessa di Petkovic, vuole farne un campione. Onazi ha la stoffa, il bosniaco vuole cucirgli pure la tecnica. E’ migliorata parecchio sulle Dolomiti: il dribbling c’è, ma non è certo il suo colpo forte. E’ un piccolo Brocchi per caratteristiche e corsa, un motorino perpetuo, sogna di diventare il suo erede. Il nigeriano
Il terzino piace al nuovo allenatore: può diventare un’alternativa per la fascia destra ha superato l’esame in ritiro, ora dovrà laurearsi in serie A.

[…….] La Lazio l’ha svezzato e coccolato, ora deve blindarlo. Il nigeriano ha un accordo sino al 30 giugno del 2014, ne merita uno da calciatore “vero”. Onazi chiede il rinnovo a 250mila euro a stagione, a 180 metterebbe la firma. Ama Roma, i colori biancocelesti, vuole restare e diventare un idolo. Ha dimostrato il suo attaccamento, giocando tutte le Final Eight di Gubbio con un fastidioso infortunio, che lo ha tormentato persino ad Auronzo. S’è fermato, Onazi (d’accordo con la società), per un attimo. Ripartirà, inarrestabile.

 E’ stato ribattezzato così, Cavanda. Era un altro in ritiro, è rinato: ora si sente un re. E pensare che era diventato un reietto. Ha colpito Petkovic. Sulle sue potenzialità c’erano pochi dubbi, spesso avevano infastidito i suoi atteggiamenti da primadonna. E’ esuberante, il belga – c’è poco da fare – ma se controllato, può diventare esplosivo sulla fascia. Reja aveva provato a lanciarlo, poi ha bocciato il suo carattere irriverente. A gennaio l’ha spedito a Bari (ora di nuovo sulle sue tracce): sei comparse sbiadite, Cavanda sognava il riscatto in biancoceleste. S’è l’è guadagnato in un mese: Petkovic è disposto a dargli un’altra chance. Cavanda non dovrà bruciarsela. Piuttosto carbonizzare l’erba e gli avversari.
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