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Senti chi parla… della Lazio. Pruzzo: “Keita può rimanere”

SENTI CHI PARLA…DELLA LAZIO – La rubrica di Lazionews.eu dedicata ai commenti, ai pensieri…

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SENTI CHI PARLA…DELLA LAZIO – La rubrica di Lazionews.eu dedicata ai commenti, ai pensieri e alle riflessioni dei giornalisti, degli speaker radiofonici e degli opinionisti del mondo Lazio.

Roberto Pruzzo a Radio Radio: ”Sono perplesso. Può anche succedere che Keita rimanga altri sei mesi prima di firmare per un altro club. Con Biglia, un calciatore over 30, Lotito ha incassato venti milioni e per Keita, calciatore di dieci anni più giovane dell’argentino, chiede una cifra ben più alta. Il problema è che le società interessate al giocatore, considerando la sua età, ad oggi non offrono quanto chiesto dalla Lazio perché possono permettersi di aspettarlo anche una stagione e prenderlo da svincolato”.

Fernando Orsi a Radio Radio: Ieri è venuta fuori la realtà della situazione fra la Lazio e Keita. La pace apparente è saltata e in caso il calciatore rimanga lo farebbe senza dubbio in maniera scontenta. In questa stagione serviva chiarezza alla Lazio, ma con due giocatori in scadenza nel 2018 come De Vrij e Keita non è possibile. Lotito non vuole cedere ma dovrà farlo per il bene del gruppo”.

Ulisse Savini a TMW Radio: “Keita vuole la Juventus. Ha rifiutato il Milan perché vuole un club con più certezze. I giocatori non vedono la Lazio come un punto di arrivo, così si arriva sempre a situazioni come Keita. La Lazio secondo me deve essere considerata un punto di arrivo, sbaglia chi non la pensa così.” (L’INTERVISTA COMPLETA QUI)

Stefano Capozucca a Radio Incontro Olympia: “Secondo me Di Gennaro sarà un grande acquisto di qualità della Lazio. Nel panorama italiano è sottovalutato. È un regista arretrato dalle grandissime doti tecniche. Si è ritrovato spiazzato non arrivando al rinnovo del Cagliari. Non ha accettato la proposta della società ed è stato messo da parte nella seconda parte della stagione. Quest’anno ha raggiunto, anche per via dell’età, e della Serie A, la giusta maturazione. Il ruolo ideale di Di Gennaro? Lo vedo molto bene alla Pirlo anche se dovesse uscire uno come Cataldi che fa altro. Ha avuto anche il processo di Pirlo, arretrando molto il suo raggio d’azione. Un piede mancino delizioso. Non è arrivato nei top club per mancanza di fiducia in se stesso e per la mancanza di fiducia di qualche tecnico. È maturato fisicamente poi un po’ tardi, era inizialmente un po’ gracile. Di Gennaro come Cataldi? Sono due calciatori diversi. Oltre Lucas Leiva, Di Gennaro è il vero vice di Biglia.”

Carlo Regalia a Elle Radio: “I giocatori devono restare col piacere di vestire la maglia. Costringerli a restare fornisce alibi per prestazioni mediocri: davanti a queste situazioni non bisogna aver paura, tutti sono sostituibili e bisogna operare sul mercato. La Lazio l’anno scorso sembrava dovesse andare allo sbaraglio e invece ha fatto il più bel campionato degli ultimi anni, valorizzando i giocatori e tanti giovani. Questa è una situazione che affonda le radici nel passato, quando le società non si sono tutelate e hanno concesso completa libertà d’azione ai calciatori. In queste condizioni diventa difficile fare un contratto o stabilire il reale valore di un calciatore. Nessuna società si può tutelare in nessun modo, è stato un sistema che ha sviluppato una totale debolezza delle società e tutto è andato a vantaggio dei calciatori. Keita l’ho sempre visto come un calciatore che non è pienamente consapevole delle sue qualità. Deve essere però riconoscente, a partire da Inzaghi che l’ha messo in condizione di fare sedici gol in Serie A, fino alla società che l’ha cresciuto. E’ una realtà che purtroppo nessuno può cambiare e che ha visto il trionfo del sindacato calciatori sulla società.Io ricordo che andammo a vedere la partita di Coppa del Saragozza contro la Roma per osservare Ruben Sosa. Incontrai poi in Uruguay Schiaffino e gli chiesi informazioni su Sosa e me lo consigliò caldamente. Lo portammo alla Lazio, e ricordo le trattative con Paco Casal al momento di rinnovare il contratto: non ci fu niente da fare ed è andato all’Inter a parametro zero, nonostante l’avessimo lanciato noi nel grande calcio. Da allora si era capito che direzione avesse preso il calcio. Mi auguro che l’allenatore confermi quanto fatto vedere lo scorso anno. Nel settore giovanile se uno fa il suo lavoro come si deve i giocatori crescono e dunque trovando Inzaghi alcuni giocatori hanno trovato il mister ideale per diventare professionisti a trecentosessanta gradi. Non sono andati via giocatori imprescindibili: non bisogna innamorarsi dei giocatori, chi vuole rimanere rimane, poi la Lazio ha un allenatore in grado di far rendere al meglio la rosa a disposizione. Il problema sono i procuratori che pure fanno il loro lavoro, ma non hanno altro obiettivo che far guadagnare di più i loro assistiti. La Lazio ha giocatori che possono fare la differenza dappertutto: Immobile è il centravanti della Nazionale, De Vrij è un difensore di livello europeo. Strakosha deve confermarsi ma ritengo sia un portiere di grande avvenire. I nuovi innesti sono importanti, ma bisognerà lavorare sulla testa di chi rimane. L’anno scorso la squadra ha lavorato ad altissimi livelli anche dal punto di vista della concentrazione, che deve restare tale anche nel momento in cui bisogna confermarsi. Perdere la convinzione della scorsa stagione farebbe ricadere in basso la squadra, Inzaghi deve essere bravo a fare capire alla squadra che deve mettere da parte quanto fatto l’anno precedente e rimboccarsi le maniche, ripartendo da zero.”

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