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“Abbandonati dallo Stato”
IL TEMPO (M. Vitelli) – Continuano le polemiche legate agli incidenti della trasferta biancoceleste a Varsavia, con molti ragazzi ragazzi e molte famiglie coinvolte..
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Niente foto e dichiarazioni, è questa la linea concordato dai trenta tifosi biancocelesti appena sbarcati all’aereoporto di ritorno Varsavia. Ad attenderli genitori e amici, come riportato dall’edizione odierna de “Il Tempo” gli animi si accendono perà quando si parla di responsabilità dell’Ambasciata italiana e dell’Unità di Crisi della Farnesina: “Sono stati scandalosi. Nessuno ci ha aiutato – dice Andrea Mazzonna – Non si può abbandonare dei ragazzi connazionali in questo modo”. Enzo Vinci e Marcella Gazzera sono i genitori di Alessandro, hanno saputo dell’arresto del figlio ventunenne due ore prima del fischio d’inizio dell’incontro, mentre stavano entrando allo stadio “Avevamo da poco varcato i cancelli quando Alessandro ci ha telefonato dicendo che era stato prelevato dal corteo partito dall’Hard Rock Cafe e rinchiuso in una camionetta della polizia“. Mamma Marcella continua “Abbiamo cercato di uscire dall’impianto ma non ci è stato permesso. Così ho iniziato a telefonare all’Unità di Crisi della Farnesina. Ho registrato cinquantaquattro chiamate prima che qualcuno rispondesse. Intanto mio marito provava a contattare l’ambasciata italiana senza risultati. Eravamo nel panico”. «Non dimenticherò mai il suo sguardo. Erano le 15.30, in aula attendevamo il giudice. Vederlo sotto processo mi ha fatto venire i brividi», dice Enzo, ancora visibilmente scosso. Alla fine, tutti gli imputati hanno scelto di accettare la linea dell’accusa e sono stati dichiarati rei di aver contravvenuto all’articolo 51 (atti violenti in pubblico) e di aver indossato dei passamontagna (vietati dalla legge polacca). La pena: 200 zlote di multa, circa cinquanta euro, e due anni di Daspo in Polonia (divieto di accedere alle manifestazioni sportive). Ma non per tutti è finita così: “Ci sono ancora tanti ragazzi alla sbarra, che rischiano dai sei mesi ai due anni di carcere“, aggiunge infine Enzo “Questo perché ad alcuni è stato contestato anche il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Sono a conoscenza di molti genitori in procinto di partire per stare vicino ai loro ragazzi. Ma in tutto questo il vero assente ingiustificato è lo Stato italiano. Nessuna comunicazione, nessun appoggio”.
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