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Eddy ONAZI, passione musicista: “Se non avessi fatto il calciatore, avrei scelto la musica. La mia filosofia di vita? L’altruismo”

Il centrocampista nigeriano aggiunge un retroscena sul suo look: “La barba lunga? E’ che quando finisco l’allenamento sono troppo stanco…”

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NOTIZIE SS LAZIO- “Oltre a quella calcistica, mi sarebbe piaciuto intraprendere anche la carriera musicale, ma sia il calcio che la musica mi rendono felice”. Eddy Onazi, passione musicista. Il nigeriano della Lazio è una delle note positive della pesante sconfitta di ieri con il Napoli, grazie a una prestazione di livello. Il centrocampista biancoceleste si racconta in un’intervista a ‘The Nation Sport & Style’. Se non avessi giocato a calcio, la musica sarebbe stata una scelta automatica per me. Essere un calciatore professionista è come fare un favore a me stesso, perché è qualcosa che mi piace, che mi riesce in maniera naturale. Ho le stesse sensazioni con la musica, è qualcosa da cui traggo piacere. Quando abitavo a Jos (città della Nigeria, situata nello stato di Plateau, ndr), passavo tutto il tempo a giocare a calcio o in chiesa ad ascoltare la musica. Faceva tutto parte della mia crescita ” Eddy si trasferisce poi al My People FC di Lagos, squadra fondata dal pastore Joshua. “Ero uno strumentista anche prima di incontrare il pastore Joshua, ma lui mi ha permesso di continuare a coltivare questa passione. Ho iniziato a cantare anche nel coro, per me lavorare in chiesa è un privilegio perché posso servire Dio. Joshua mi ha insegnato tante cose, soprattutto a pensare meno a sé stessi e più agli altri; questa è la mia filosofia di vitaLa felicità non consiste nel possedere tante macchine. Bisogna restare umili e capire che tutto ciò si raggiunge è per grazia di Dio. Questa è tutta l’essenza della vita”. Poi arriva la Lazio. “È solo con la grazia di Dio che ho avuto questa opportunità. Cerco di tramandare questi insegnamenti anche ai più giovani, so quanto sia difficile farsi strada. Ma con il duro lavoro e la preghiera, Dio mi ha aiutato ad arrivare sin qui. La barba lunga? Non è un nuovo look, è solo che dopo l’allenamento sono stanco e non riesco a fare nulla, nemmeno andare dal barbiere. Io non ho uno stile particolare, mi piace vestire bene, ma senza esagerare. Non importa quello che indosso, Louis Vuitton, Prada o Gucci. La vita non si misura dalla marca dei vestiti”. Infine sul Mondiale. “Non voglio parlare solo per il gusto di farlo. Non ha senso dire oggi cosa possiamo fare o cosa non possiamo fare. Dipendiamo unicamente da Dio, perché egli è l’unico che ci può aiutare. Sì, possiamo metterci del nostro, allenandoci duramente e impegnandoci al cento per cento, ma dobbiamo lasciare tutto nelle mani di Dio. Siamo i campioni d’Africa, i nigeriani si aspettano molto da noi. Dobbiamo evitare distrazioni ed essere pronti a fare bene in Coppa del Mondo. Sono sicuro che vedrete grandi match. Le Wags? Io non so nulla di mogli e fidanzate (ride, ndr). La cosa più importante è fare una Coppa del Mondo fantastica in Brasile, indipendentemente dalla presenza o meno delle Wags. Vogliamo rendere orgoglioso il nostro Paese, li abbiamo già resi felici in passato con la vittoria della Coppa d’Africa. Quel giorno ho capito che quando sono in campo, voglio farlo con tutto il mio cuore e la mia forza; daremo più del cento per cento al Mondiale. Ciò di cui abbiamo bisogno è la loro preghiera e il loro sostegno. Vogliamo portare l’Africa in alto”.

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