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FISH ricorda la LAZIO: «Bello giocare con Nesta. Il derby la migliore esperienza»

Le parole dell’ex difensore sudafricano, che passò per la Lazio negli anni di Zeman…

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(getty images)

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NOTIZIE SS LAZIO – Mark Fish, meteora sudafricana passata per la Lazio negli anni di Zeman, ricorda la sua esperienza capitolina. “Mi è piaciuto molto essere alla Lazio, fu un passo importante per me, sono passato dagli Orlando Pirates in Sudafrica dove ci allenavamo tre volte a settimana alla Lazio, dove ci allenavamo per contro due volte al giorno con l’ostacolo della lingua. La Lazio mi assegnò un tutor per imparare l’italiano, ma era talmente bella che non riuscivo a concentrarmi durante le mie lezioni. I tifosi sono stati grandiosi con me e lo stesso vale per la società, e anche se il mio soggiorno in Italia non è stato abbastanza lungo ciò che ho imparato in quella stagione mi ha reso un difensore migliore, come non avrei potuto fare da nessun altra parte. Sono molto soddisfatto per il periodo trascorso lì e sono grato a tutti i giocatori che mi hanno aiutato“, le parole a lalaziosiamonoi dell’ex difensore biancoceleste, il quale smentisce che la trattativa per il suo trasferimento a Roma si concluse in un casinò. “Purtroppo – spiega–  la mia esperienza con gli agenti coinvolti non fu buona, ma sono certo che la trattativa non fu mai conclusa in un casinò poiché il presidente degli Orlando Pirates non è un giocatore d’azzardo e non l’avrebbero mai potuto vedere in un casinò, quindi questa versione della storia non è assolutamente vera”.

Le migliori esperienze vissute a Roma furono “i derby della Capitale hanno rappresentato la miglior esperienza vissuta, l’aspetto peggiore invece è dato dal fatto che non sono rimasto più tempo in Italia…amo il vostro Paese. L’unico ostacolo fu la lingua. Il giocatore che mi ha impressionato di più? Adoravo guardare George Weah giocare quando ero lì, ma alla Lazio mi sono goduto Alessandro Nesta perché ho visto come si è evoluto per diventare uno dei migliori difensori al mondo“. Fish si è sempre interessato di politica. Lui, sudafricano bianco, che per anni ha lottato contro l’apartheid, non ha riscontrato problemi con la tifoseria laziale: “Non ho mai sperimentato personalmente esperienze di questo tipo, ma se esiste ancora il razzismo nel calcio in quest’epoca è una vergogna, ho scoperto queste voci sui tifosi laziali solo dopo che andai via ma non ho mai notato cose del genere, anche perché quando gioco a calcio mi focalizzo solo sul campo, su me stesso, sui miei compagni e la squadra per la quale sto giocando. I giocatori dovrebbero lottare per i propri diritti di giocatori ed esseri umani. Ho accolto favorevolmente il passo mosso dalla Uefa, come si può incitare un calciatore quando segna e poi insultarlo o emettere suoni animaleschi quando sbaglia? Nel calcio e nel mondo, noi siamo tutti di un solo colore, non importa il nostro passato, presente o futuro“.

Dopo esser tornato in Sudafrica, Fish ha “vissuto bei momenti seguendo la Coppa del Mondo organizzata in casa nostra, che fu eccezionale. Non ho mai avuto intenzione di allenare la nostra Nazionale né qualsiasi altra squadra in Sudafrica, perché qui da noi c’è troppa politica nel calcio”. Poi un saluto ai tifosi biancocelesti: “Forza Lazio, grazie per i bei momenti vissuti insieme, consiglierò ad ogni sudafricano, se valido, di trasferirsi alla Lazio. Sono un laziale e conservo talmente la Lazio nel mio cuore che ammirare un giocatore di un’altra squadra non significa che io tifi per quella squadra”.

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