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GREGUCCI: “Vincere una finale di Coppa Italia e alzare la coppa in faccia ai “cugini” ha dato un senso di appagamento”

L’ex giocatore biancoceleste aggiunge: «Se nella Lazio mancano KLOSE, CANDREVA e HERNANES non riesce a fare grandi risultati»…

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NOTIZIE SS LAZIO –  «La LAZIO ha problemi perché ha la testa pesante e con il Torino ha da affrontare una partita a livello psicologico delicata e dovrà trovare più certezze possibili, poiché quando si è mentalmente confusi non è facile e a Roma a volte è difficile giocare a calcio perché non c’è equilibrio e si può essere portati in trionfo o contestati nel breve volgere della settimana. Sono convinto che la Lazio abbia una discreta squadra, ma che tutto l’ambiente sia partito appagato e chi vive fuori del raccordo anulare non può capirlo appieno, ma chi vive dentro il raccordo sa benissimo che vincere una finale di Coppa Italia e alzare la coppa in faccia ai “cugini” ha dato un senso di appagamento e tutti con l’inizio della stagione hanno dovuto fare i conti con una realtà che era diversa». Sono le parole dell’ex biancoceleste Angelo Gregucci è stato intervistato da TorinoGranata.it. Poi ha analizzato altri aspetti

Sulla crisi LAZIO legata all’assenza di KLOSE
Ha pesato la defezione per infortunio di Klose che è il giocatore più rappresentativo, più importante e che in più di un’occasione ha tolto le castagne dal fuocoPer quel che riguarda la dipendenza della Lazio da Klose il discorso è un po’ più articolato e infatti la squadra ha ottenuto dei risultati importanti quando Klose era nella migliore condizione e anche quando lo era Hernanes e Candreva era continuo nelle giocate. Se nella Lazio non giocano questi tre giocatori non riesce a fare grandi risultati, alla squadra è mancata la continuità ed è stata falcidiata da molti infortuni non riuscendo a trovare l’assetto e la proposta tattica e in questo scorcio di stagione ha avuto molte difficoltà gestionali, non ultime le voci insistenti sul fatto che l’allenatore avrebbe già firmato il contratto come commissario tecnico della Svizzera, che poi lo stesso Petkovic ha smentito”.

Su TORINO – LAZIO
È una della squadre più difficili da affrontare perché Ventura è bravo a trasferire ai suoi calciatori i concetti del gioco e a trovare equilibri che definirei spettacolari, ritagliando un vestito che calza a pennello alla sua squadra e devo dire che a me piace come gioca il Torino. Di conseguenza il Torino non si chiuderà cercando di speculare sul risultato e giocherà come ha sempre fatto e lo farà con buone letture delle situazioni. In più in questo momento Cerci, esterno a destra che predilige calciare con il mancino, quindi con il piede invertito rispetto alla zona del campo dove agisce, è uno dei migliori interpreti di questo campionato e Immobile che sta trovando continuità e ha la fiducia dell’ambiente e dell’allenatore, pur essendo giovane, sta cercando di mantenere le promesse di inizio carriera.   La Lazio con Klose, quella con Klose in condizione e quella senza questo giocatore, cambia il suo volto e di conseguenza l’interpretazione delle partite perché Klose è in grado di fare reparto da solo e a volte ha determinato il risultato con giocate da grande campione. Quando la Lazio prova a rompere le partite e a dare più pesantezza in avanti finisce per faticare perché non ha una grande solidità difensiva e infatti la squadra ha sempre bisogno di essere raccolta e coperta per arrivare al risultato, la riprova si è avuta lunedì con il Napoli: appena ha cercato con un attaccante in più di riagguantare il pareggio immediatamente è arrivato il terzo gol dei partenopei. Per questo dico che la Lazio con il Torino prima di tutto dovrà trovare serenità, la giusta concentrazione e disputare una partita giudiziosa”.

Su PETKOVIC in bilico
Non conosco quali rapporti ci siano tra Petkovic e Lotito, però il presidente non è un mangia allenatori. Io vedo da fuori il lavoro che svolgono responsabile tecnico, direttore sportivo, direttore generale e presidente, ma sicuramente, a mio parere, devono avere la stessa visione del calcio e andare tutti nella stessa direzione. Ci sono state parecchie difficoltà e la partita con il Torino è fondamentale per ritrovare certezze e questo inevitabilmente passa dall’ottenere un risultato positivo che alla fine determina sempre molto le valutazioni, anche se non dovrebbe essere così. Sicuramente dalla Lazio ci si aspetta una buona prestazione domenica pomeriggio e un risultato convincente, poi si vedrà che valutazioni farà la dirigenza”.

Sugli obiettivi della LAZIO
 Vive nel guado e potrà piazzarsi fra il quarto-quinto posto e il settimo-ottavo. Oggi è leggermente attardata sotto il profilo dei risultati, ma quello che più preoccupa è dove vuole andare, che programmi vuole attuare, se Klose continuerà dopo che a fine stagione disputerà il suo ennesimo mondiale ad alto livello, se Hernanes rinnoverà il contratto. Ci sono molte variabili. La visione del campionato della Lazio  è più enigmatica perché non si sa se punta su una squadra formata da giovani quali Keita, che ha grande talento, Perea, Anderson,  o se continuerà ad affidarsi, mettendoli nelle condizioni migliori di esprimersi, giocatori esperti come Klose, Hernanes e Candreva che hanno permesso di ottenere gli ultimi successi dalla Coppa Italia ai piazzamenti con Reja in panchina quando fu a un passo dalla qualificazione alla Champions League. L’interrogativo è: la Lazio vorrà rimanere a quei livelli o vorrà riprogrammare?”.

 

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