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LULIC VS CERCI, i “pupilli” di PETKOVIC e VENTURA

TORINO – LAZIO, IL FACCIA A FACCIA – I due giocatori hanno sempre dato il meglio di sé con i rispettivi allenatori e domenica vogliono fare la differenza…

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FACCIA A FACCIA CERCI LULIC

TORINO-LAZIO. IL FACCIA A FACCIA: LULIC VS CERCI
Ci sono storie d’amore che nascono e durano nel tempo, altre che muoiono con il passare degli anni. La storia d’amore tra LULIC e PETKOVIC nasce nel 2008 e ancora oggi è ben salda. Stesso discorso per  quella tra VENTURA e CERCI nata nel 2007 ed esplosa negli ultimi due anni a Torino. Ora i due giocatori sono guidati dai rispettivi “guru”  e non è un caso che con loro a guidarli dalla panchina siano sempre decisivi. CERCI e LULIC, i “pupilli” di PETKOVIC E VENTURA, si ritroveranno di fronte domenica alle ore 15 all’Olimpico di Torino e proveranno a trascinare le rispettive squadre verso la vittoria. Il bosniaco è un classico esterno di sinistra che fa della corsa, della resistenza e della duttilità tattica le sue armi migliori. Le sue accelerazioni possono essere devastanti e i suoi cross per la testa di KLOSE fondamentali. Alessio CERCI, invece, non vive di accelerazioni lunghe ma di “strappi”, scatti fulminei e stop improvvisi per poi convergere da destra al centro e far esplodere il proprio tiro mancino sempre insidioso. LULIC va fino in fondo alla fascia e abbastanza raramente si accentra. CERCI vive di tagli, è difficilmente imbrigliabile, segue l’istinto e ha uno spiccato senso del gol maturato negli ultimi anni. Tutti e due hanno subito una leggera evoluzione tattica: il biancoceleste è partito come terzino per poi avanzare sulla fascia ed è diventato un classico esterno di fascia; il granata, invece, è sempre stato l’uomo ideale per il 4-3-3 e per il 4-2-4, ma prima Delio Rossi a Firenze e poi Ventura a Torino lo hanno definitivamente trasformato in seconda punta. Scommessa vinta: non è un caso che abbia già realizzato 8 gol in 14 gare, gli stessi dell’anno scorso a fine campionato. Eppure, sarà per la sua indole, per la sua creatività e per il suo istinto lo si ritrova spesso sulla fascia destra. LULIC, invece, “abita” la fascia sinistra, è un soldato che risponde perfettamente agli ordini del proprio allenatore. È uno di quei giocatori che tutti vorrebbero avere nella propria squadra perché è una sicurezza, un giocatore che difficilmente sbaglia la gara. Se poi la “sbaglia” al massimo è perché si prende la briga di fare un gol come il 26 maggio… Sono pedine fondamentali delle rispettive squadre, esterni “diversi” ma le loro prestazioni sono sempre decisive per la squadra. LULIC VS CERCI, sarà spettacolo su quella fascia.

SENAD LULIC
Nato il 18 gennaio 1986 a Molstar in Bosnia- Erzegovina, Senad Lulic 71’,
ormai è questo il suo nome per i supporter biancocelesti, inizia la sua carriera calcistica in Svizzera nel 2003 con il COIRA e per 3 anni difende quei colori. Nel 2006 ecco la prima svolta della sua carriera: passa al BELLINZONA e dopo un primo buon anno esplode nella stagione 2007-08 nella quale mette insieme 38 presenze e 11 marcature, suo record personale probabilmente inavvicinabile, che permettono al team svizzero di accedere alla Super league, la Serie A elvetica. Ma la sua ottima stagione gli consente di approdare nell’estate del 2008 al Grasshoppers, con il quale gioca per due stagioni condite da 53 presenze e 10 gol prima di passare il 17 maggio 2010 allo Young Boys. La formazione guidata da PETKOVIC, con la quale debutta anche in Champions League prima ed Europa League dopo, lo consacra con 44 presenze e 9 gol. E così ecco l’approdo alla LAZIO nell’estate 2011 per 3 milioni di euro, segnato da una profonda diffidenza della tifoseria biancoceleste che non conosce le qualità del bosniaco. Ma LULIC conquista la fiducia dell’ambiente giocando con tanto cuore e mettendo a segno anche 4 gol in 38 gare. La diffidenza, però, rimane e ogni volta che sbaglia una facile rete o commette un’ingenuità tornano i dubbi e lo scetticismo. Con l’arrivo di Petkovic sulla panchina della LAZIO per la stagione 2012, la sua carriera prende la svolta decisiva. Per il tecnico è praticamente intoccabile e diventa insostituibile nello scacchiere tattico del 4-1-4-1 disegnato dall’allenatore bosniaco. Il 26 maggio del 2013 al minuto 71’ diventa Mister Coppa Italia con quel gol realizzato alla Roma e da quel giorno la sua vita cambia radicalmente. Quest’anno 9 presenze, 2 gol e 1 assist in Campionato, ma è da poco tornato disponibile da un infortunio. Ora è pronto e vuole rimettersi la “maschera” di Lulic 71’.

ALESSIO CERCI
Nato a Velletri il 23 luglio del 1987, Alessio CERCI muove i suoi primi passi nelle giovanili della ROMA e il 16 maggio 2004, a 16 anni e mezzo, fa il suo debuttare in Serie A con Fabio Capello nella gara contro la Sampdoria. Nella stagione successiva gioca con la Primavera raccogliendo solo qualche convocazione e poche presenze con la maglia della ROMA: dal 2003 al 2006, mette insieme solo 4 presenze con la maglia giallorossa. Nel 2006-07 viene mandato in prestito al Brescia in Serie B, una stagione buona a “farsi le ossa” ma sono solo 21 le presenze, molte delle quali timbrate entrando dalla panchina. Nel 2007-08 c’è la prima svolta della sua carriera: prestito in B al PISA, allenato da quel Giampiero Ventura che poi lo vorrà a Torino. CERCI esplode grazie alla fiducia dell’allenatore: stagione da incorniciare con 26 presenze, 10 gol e 7 assist. Poi due infortuni frenano la sua crescita e da febbraio a maggio del 2008 disputa pochissime partite. Il giocatore ancora non  convince la ROMA che preferisce comunque darlo in prestito anche nella stagione successiva all’ATALANTA in Serie A. È l’annus horribilis per il talento di Velletri: tantissimi infortuni per lui e a fine stagione solo 12 presenze e 0 gol. Nel 2009-10 rimane alla ROMA e il 27 agosto 2009 realizza la sua prima rete ufficiale con la maglia giallorossa. Parte titolare ma l’allenatore RANIERI non crede in lui. Dopo 4 partite dal primo minuto scompare dai radar e si alterna tra panchina e tribuna. Per lui c’è spazio solo in Europa League: in totale 8 partite con 3 gol e 3 assist. In campionato invece solo 9 presenze e 1 assist. E’ ora di cambiare area e sbarca a Firenze: con la maglia viola segna il suo primo gol in Serie A il 7 novembre 2010. Nella parte finale della stagione il giocatore sigla sei reti in cinque gare, con due doppiette e torna a far palare di sé. Nel 2011-12 mostra la sua principale debolezze: la discontinuità. Sono 26 le presenze totale e 8 reti (3 in Coppa Italia) in una stagione piena di alti e bassi. Agosto 2012 segna la sua rinascita e consacrazione: va al TORINO voluto dal tecnico VENTURA che l’aveva allenato a PISA e diventa una certezza: nel primo anno mette assieme 35 presenze, 8 gol e 12 assist e conquista la Nazionale italiana diventando alternativa a CANDREVA. Quest’anno, spostato più avanti nello scacchiere tattico del Toro, si sta esprimendo al massimo: 14 presenze, 8 gol e 4 assist. CERCI, a 10 anni dal suo precoce esordio, sta diventando un BIG. È ancora in tempo per diventare un fuoriclasse.

Carmine Errico
TWITTER: @carmineerrico

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