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MARIN si confessa: “Via dalla Lazio non per una questione economica…”

L’ex terzino della Primavera, dopo la “fuga” al City, si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “I motivi per i quali la società non punta sui giovani sono sotto gli occhi di tutti”…

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NOTIZIE SS LAZIO – Intevistato da Lazionews24.com, Vlad Nicolae Marin, terzino sinistro rumeno classe ’95 passato nella scorsa estate dalla Lazio al Manchester City, racconta la sua nuova esperienza Oltre Manica:

Come sta andando questa nuova avventura in Inghilterra con la maglia del Manchester City?
“Sta andando tutto bene, poi da gennaio ho iniziato a giocare con continuità tra l’Under 18 e la squadra delle riserve. Diciamo che mi divido un po’ tra tutte e due, l’Under 18 mi chiama quando ne ha bisogno, ma mi alleno con le riserve”.

Ci sono tante differenze tra il campionato inglese e quello italiano?
“Ho trovato tante differenze. Il campionato delle riserve io lo paragonerei alla Serie B italiana perché il livello è altissimo, non mancano velocità e cattiveria. Praticamente c’è tutto. L’Under 18 invece lo paragono alla Primavera, anche perché possono giocare solo calciatori di categoria, mentre l’Under 21 è proprio un altro campionato che in Italia non c’è”.

Senti ancora qualcuno dei tuoi ex compagni della Primavera? Anche quest’anno si stanno confermando ad alti livelli.
“Si parlo spesso con Crecco, siamo grandi amici. Ho sempre creduto in lui e adesso sta dimostrando le sue qualità. E’ un ragazzo serio che ha sempre lavorato”.

Cosa ti ha spinto a lasciare la Lazio?

“Secondo me non c’era l’interesse della società nei miei confronti. Se vengo a sapere che hanno messo sotto contratto altri giocatori e invece a me non mi chiamano… Poi quando stavo per andare via, mi hanno detto che per loro non c’erano problemi, neanche per quanto riguarda i soldi. Ma come ho detto in passato non sono venuto in Inghilterra per una questione economica e tantomeno volevo i soldi della Lazio. Avrei accettato anche offerte da altre squadre”.

Tare o il presidente Lotito in questi mesi ti hanno chiamato per un chiarimento?
“Assolutamente no. Mi ha chiamato solo il segretario della Lazio, che ha cominciato a urlare e a dire cose poche carine, ma io non gli ho dato retta”.

Capitolo prima squadra: gli uomini di Petkovic stanno disputando una buona stagione che si chiuderà con il derby in finale di Coppa Italia. Praticamente a Roma è come se si giocasse una finale di Champions League…
Non so proprio se possiamo definirla una buona stagione, anche perché come lo scorso anno siamo vicini al traguardo e poi manca sempre qualcosa. C’è anche l’eliminazione in Europa League che io la definisco atroce. Adesso c’è questa finale di Coppa Italia che potrebbe migliorare qualcosa rispetto allo scorso anno, quindi speriamo di vincerla e di conquistare un posto in Europa”.

Invece al City hai legato con qualche giocatore in particolare della prima squadra?
“Ho un buon rapporto con tutti, soprattutto con quelli che sono stati in Italia come Maicon e Kolarov”.

Parli mai con Mancini?
“Lui è sempre molto impegnato. Qualche volta abbiamo parlato delle mie prestazioni e dove posso migliorare”.

Radu nei giorni scorsi ha annunciato ufficialmente il suo addio alla Nazionale rumena. Come giudichi questa scelta?
“Non conosco i motivi di questa scelta, però ho pensato di lasciarla anche io. Mi hanno convocato sia in Under 16 che in Under 17, poi per un anno e mezzo nessuno si è fatto vivo senza sapere il motivo. Adesso invece mi hanno richiamato. Ho letto anche le dichiarazioni del presidente della federazione rumena e sinceramente non le ho capite. Radu è sicuramente uno dei giocatori più forti e serviva alla Nazionale. Una convocazione dalla Nazionale italiana? Si mi farebbe piacere, adesso sto prendendo la cittadinanza italiana e se la FIGC è interessata alle mie prestazioni risponderò alla chiamata”.

A Roma i tifosi biancocelesti non ti hanno dimenticato. Hai un messaggio per loro?
“Li ringrazio per il sostegno che mi hanno dato e di aver capito la situazione. Poi alla fine penso che è sotto gli occhi di tutti, perché comunque la società non punta molto sui giovani. Se quest’anno non ci fossero stati tutti questi infortuni in prima squadra, le possibilità di mettersi in mostra per i miei compagni erano veramente poche. Questo è stato un altro motivo che mi ha spinto a lasciare la Lazio”.

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