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NEGRO: “Non abbiate paura a denunciare chi vi minaccia”

L’ex difensore biancoceleste dichiara contento: “Dopo due anni di massacro, finalmente rivedo la luce”…

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(Getty Images)

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NOTIZIE SS LAZIO –  “Non abbiate paura a denunciare chi vi minaccia”, sono le parole di Paolo Negro, intervenuto a Radio Manà Sport: “Spero che tutto ciò non venga sminuito, spero che chiunque riceve una minaccia, denunci subito la cosa alla polizia. Dopo due anni di massacro, finalmente rivedo la luce. E’ stato un inferno per me, per la mia famiglia e per chi mi è stato vicino; quando andavo al bar trovavo giornali aperti sugli articoli che mi riguardavano, io e i miei cari abbiamo ricevuto minacce, anche le mie bambine. Ieri è stata una grande giornata – aggiunge l’ex difensore biancoceleste, scagionato dall’accusa di frode sportiva per la partita Siena-Lazio del Campionato 2006/2007due colpevoli sono stati condannati perché hanno scelto il rito abbreviato, gli altri tre lo saranno a breve. Dopo questa esperienza ho le spalle più larghe, mi tengo stretti gli amici veri, quelli che al primo articolo che mi accusava si sono fatti una grassa risata. Sono stati due anni caratterizzati da minacce, a me ed alla mia famiglia. Le bambine erano controllate dalla polizia, all’asilo arrivavano lettere minatorie così come ai commercianti dell’Olgiata. Quando è iniziato tutto stavo a Coverciano per il corso allenatori, soffrivo per la lontananza dai miei cari ma la loro forza e vicinanza, mi ha aiutato molto. Mi auguro che i colpevoli paghino con il carcere”. Un appunto anche sulla stampa:Nessuno sapeva di cosa imputarmi, non era ben chiaro se avevo venduto o comprato la partita. Sembravo essere diventato io il colpevole! Maledetto quel gol, neanche ne avessi fatto solo uno in carriera… Però ora non voglio che mi si chieda scusa, mi tengo stretti gli amici veri, non quelli che mi hanno giudicato solo per un titolo di giornale. Voglio ringraziare le forze dell’ordine che mi sono state vicine e che mi hanno fatto sentire protetto, in particolare il gruppo che ha seguito da vicino la mia vicenda”.

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